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Lavori comunali appaltati al fratello, decaduto il sindaco di Jacurso

Dichiarato «incompatibile» il primo cittadino Ferdinando Serratore su decisione del Tribunale, dopo l’esposto presentato dalla minoranza

Pubblicato il: 17/04/2024 – 20:32
Lavori comunali appaltati al fratello, decaduto il sindaco di Jacurso

LAMEZIA TERME Il Tribunale di Lamezia Terme – in composizione collegiale e al termine della Camera di Consiglio della Sezione Unica Civile – ha dichiarato la decadenza di Ferdinando Serratore dalla carica di sindaco di Jacurso «perché incompatibile».
Una decisione assunta dopo aver accolto l’istanza presentata da Marco Catozza, Gianluca De Vito e Salvatore Vonella, consiglieri comunali del Comune di Jacurso. Questi ultimi, infatti, avevano chiesto di ottenere la declaratoria di incompatibilità di Serratore dalla carica di primo cittadino e, di conseguenza, di «dichiararne la decadenza, con eventuale annullamento della delibera del consiglio comunale di Jacurso n. 21 del 16 ottobre 2021 di convalida della elezione». I consiglieri, infatti, hanno contestato al sindaco l’operato del suo primo mandato, dal giugno 2016 all’ottobre 2021, in cui Serratore aveva «affidato l’incarico di “riparazione automezzo comunale, impegno di spesa” alla ditta “Ciessegi snc” di Mario Catozza da Maida, di proprietà al 50% del sig. Giovanni Vincenzo Serratore, fratello del sindaco».  
In particolare, su 42 determine complessivamente assunte dal Comune di Jacurso dall’anno 2016 al 2021 per la riparazione e manutenzione degli automezzi comunali, «solamente dieci incarichi sarebbero stati distribuiti tra altre cinque diverse ditte e ben 32 alla ditta “Ciessegi snc”, di proprietà al 50% di Serratore Giovanni Vincenzo, fratello del sindaco Ferdinando Serratore», si legge nella sentenza, che non ha neppure sede nel territorio comunale, «ma nel diverso comune di Maida». «Tali affermazioni risultano tutte suffragate dalla documentazione prodotta da parte ricorrente – si legge – e, peraltro, non sono state contestate da parte convenuta, che non ha negato resistenza degli affidamenti». Il Tribunale rileva che l’ulteriore ragione evidenziata dai ricorrenti «a sostegno della persistente incompatibilità costituita dal fatto che Settatore non abbia ancora provveduto al versamento nelle casse comunali della somma che ha fatto incassare alla ditta del fratello nel corso degli anni, non sia, invece, sostenibile, in assenza di allegazione (e prova) che tale condotta abbia altresì cagionato un danno, da intendersi come il maggior esborso sostenuto dall’ente comunale per aver conferito gli affidamenti diretti alla Ciessegi snc, anziché a diverso appaltatore».  
Il Tribunale sottolinea che «l’ambito applicativo della norma che stabilisce la causa di incompatibilità, escludendo che possano ricoprire la carica di Sindaco o di presidente di provincia “coloro che hanno ascendenti o discendenti ovvero partenti o affini che coprano nelle rispettive amministrazioni il posto di appaltatore di lavori o di servizi comunali o provinciali o in qualunque modo loro fideiussore” rimanda al contratto di appalto in generale e non ad una specifica modalità di conclusione dello stesso». Per il Tribunale lametino, dunque, «deve ritenersi che Ferdinando Serratore si trovi in una situazione di incompatibilità, avendo appaltalo nell’attuale consiliatura lavori comunali ad un parente entro il secondo grado». (Gi. Cu.)

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