ORIOLO Tragedia ad Oriolo, piccolo centro in provincia di Cosenza. Durante la festa patronale di San Giorgio e San Francesco è morto l’artista Luigi Abate, da sempre molto amato dalla comunità. Il costruttore si è accasciato a terra dopo aver azionato il “Pallone” aerostatico da lui ideato, che da più di 50 anni viene ammirato da migliaia di fedeli durante la processione. Vani sono stati i tentativi di rianimare l’artista. Sconvolti e increduli i fedeli presenti in piazza in un giorno che sarebbe dovuto essere di festa.
Sulla sua pagina facebook Agostino Diego, caro amico dell’artista, ha scritto un messaggio commosso.
«Non avrei mai immaginato – evidenzia Diego – che potesse essere l’ultimo pallone lanciato da te maestro Gigino Abate. Hai insistito più volte affinché invitassimo le scolaresche ad assistere ai preparativi del pallone affinché qualcuno si affezionasse a questa tradizione e la continuasse anche dopo di te, come se un presagio dentro di te si fosse già insinuato». «Abbiamo atteso con ansia – scrive ancora Diego – insieme ai ragazzi per vedere le mongolfiere che avevi preparato in quei giorni levarsi al cielo e preannunciare un anno felice. Invece ieri il vento ha impedito al “pallone” di San Giorgio di levarsi al cielo e lo ha impedito anche oggi al primo tentativo. Tenace come al solito hai voluto ritentare al passaggio successivo del santo, lanciando questa volta il pallone di San Francesco. E tra mille difficoltà dovute alla presenza del vento, questa volta sei riuscito a farlo volare. Ma con il tuo “pallone” questa volta alla presenza di San Francesco e di centinaia di concittadini, increduli, frastornati e addolorati, sei volato via anche tu. Sono sicuro che se avessi potuto scegliere l’attimo in cui andartene avresti scelto quell’attimo e sono sicuro anche che San Francesco in premio, alla tua bontà, alla tua devozione, ai milioni di brani suonati nella banda di Oriolo e non solo, e alle centinaia di palloni lanciati in suo onore e in quello di San Giorgio, abbia voluto accompagnarti direttamente lui in paradiso».
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