CROTONE Il presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, ha deciso di accogliere la richiesta del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, «di revisionare il criterio localizzativo del fattore di pressione» e porre così il vincolo che dovrebbe impedire ampliamenti di discariche esistenti e bloccare l’iter per la realizzazione di nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti. In una nota diffusa oggi dal Comune di Crotone si legge che «è arrivata a stretto giro di posta la risposta della Regione alla richiesta del sindaco Voce per rivedere il “fattore di pressione” del piano regionale di gestione dei rifiuti». La richiesta era stata avanzata da Voce con una lettera inviata al presidente Occhiuto lo scorso 16 aprile. Nella lettera Voce aveva evidenziato al presidente della Regione «la criticità sui fattori localizzativi delle discariche» e aveva suggerito che «sarebbe opportuno» prendere in considerazione il «fattore di pressione areale, che scongiurerebbe il pericolo di ulteriori ed eccessive concentrazioni di discariche nel territorio cittadino».
L’iniziativa era stata presa per evitare che, in occasione delle attività di bonifica, potessero essere concessi ampliamenti della discarica di Columbra, individuata dall’Eni per smaltire i veleni presenti nell’area industriale della città pitagorica. C’è, infatti, il rischio concreto che lo spazio attualmente disponibile nella discarica di Columbra, di proprietà dei Vrenna, possa non essere sufficiente per smaltire tutti i veleni. In questo caso, senza i vincoli, sarebbe necessario autorizzare un ampliamento e la modifica del codice Cer per smaltire i Tenorm con matrice di amianto. Un ampliamento che a Crotone si suppone possa essere superiore alla quantità dei veleni che l’Eni dovrà smaltire. Il pericolo sarebbe rappresentato, in questo caso, dal fatto che oltre ai veleni dell’area industriale di Crotone potrebbero arrivarne altri provenienti da ogni angolo dell’Europa. Principalmente per evitare questo pericolo, a Crotone sono stati costituiti comitati di lotta che chiedono il rispetto degli accordi sottoscritti alla Conferenza dei servizi decisoria tenutasi il 24 ottobre del 2019, che ha accolto il contenuto del Paur. L’Eni mette in discussione la decisione sottoscritta il 24 ottobre del 2019 e chiede la modifica del Paur per poter smaltire a Crotone i veleni. Intanto, però, non ha avviato le attività di bonifica all’interno del sito industriale dell’ex Pertusola sud per evitare che i metalli pesanti continuino a scendere e inquinare le falde acquifere.
Nel comunicato del Comune di Crotone si legge che «la risposta è arrivata a firma del capo di gabinetto della presidenza della Regione, dott. Luciano Vigna», il quale nella nota scrive al sindaco che «la sua richiesta di revisionare il criterio localizzativo del fattore di pressione per le discariche di rifiuti collima con gli obiettivi del governo regionale di evitare eccessiva concentrazione di tali impianti, limitandone i relativi impatti, per tutelare l’ambiente e la salute pubblica. La informo, pertanto che è stato dato mandato alla competente struttura dipartimentale di avviare tutti gli studi e gli approfondimenti propedeutici e necessari alla revisione del criterio localizzativo, prevedendo un fattore di pressione a livello areale. Esso dovrà fornire adeguata garanzia di precauzione nei confronti dell’insorgere di possibili problematiche ambientali e relative alla salute pubblica, considerare gli effetti sinergici e cumulativi dell’impatto ambientale causato dalla presenza di più discariche, comprese quelle dismesse, su ciascun territorio comunale, con particolare attenzione al territorio crotonese già sottoposto a forti pressioni ambientali, ben note alla scrivente amministrazione regionale, correttamente evidenziate nella sua missiva». Su Crotone non pesa solo la mannaia della bonifica. Ci sono, infatti, procedure e ricorsi che potrebbero concludersi con l’autorizzazione di nuove discariche (vedi progetto Maio a Giammiglione).
«È una notizia di straordinaria importanza per la nostra città – ha commentato Voce – che conforta quanto avevamo evidenziato non solo nella recente nota inviata alla regione ma in una battaglia che mi vede impegnato come ambientalista prima di diventare sindaco». «Ringrazio il presidente della Regione per la grande sensibilità dimostrata su un tema di importanza vitale quale la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini e che conferma la sua attenzione verso la città di Crotone», conclude Voce. Ora bisogna capire i tempi che occorrono per rendere operativo il fattore di pressione areale e se nella conferenza dei servizi convocata a Roma per il prossimo 3 maggio si terrà conto dell’annuncio della Regione. La Regione, comunque, ha cambiato registro, perché di recente aveva eliminato il fattore di pressione che era stato introdotto dalla Giunta guidata da Mario Oliverio. Cosa abbia spinto Occhiuto a prendere la decisione è difficile dirlo. Sicuramente tra le ragioni c’è da annoverare il fatto che intende tutelare la popolazione di Crotone, ma non si può escludere che vi siano anche calcoli politici . Il dialogo che si è aperto tra il sindaco di Crotone e il presidente Occhiuto è cosa ormai datata. Quando Occhiuto venne a Crotone per partecipare al congresso provinciale di Forza Italia si è recato al palazzo del Comune per salutare Voce. (redazione@corrierecal.it)
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