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Candidature di bandiera, di servizio e di testimonianza. La corsa “rosa” della Calabria verso l’Europa

Princi, Amatruda, De Francesco, e poi Loizzo, Cristallo, Funaro, Scarpulla e altre ancora. Nelle liste per l’Europarlamento la presenza delle donne ha diversi e significativi risvolti politici

Pubblicato il: 04/05/2024 – 16:27
Candidature di bandiera, di servizio e di testimonianza. La corsa “rosa” della Calabria verso l’Europa

LAMEZIA TERME Candidature istituzionali, candidature di bandiera, candidature di servizio, candidature di testimonianza, in ogni caso candidature politiche. La corsa dei partiti alle elezioni europee in Calabria è anche una corsa “rosa”, con diverse donne ai blocchi di partenza nelle liste per la circoscrizione meridionale. Chi più chi meno, al di là della “quota” prescritta dalla legge, i partiti hanno fatto ricorso alla componente femminile in termini piuttosto significativi, e così anche la Calabria mette in campo figure importanti. E tra queste c’è anche chi si gioca concrete chance di elezione.

Forza Italia

Figure che rivestono ruoli istituzionali, come quella di Giusi Princi, vicepresidente della Regione, candidata alle Europee con Forza Italia. Soprattutto, candidata di Forza Italia Calabria, che sulla Princi investirà tutti i propri sforzi in campagna elettorale. La Princi infatti è nel “tridente” che gli azzurri calabresi sosterranno nel voto dell’8 e 9 giugno: la consegna che il governatore Roberto Occhiuto, vicesegretario nazionale di Fi, e il coordinatore regionale del partito, Francesco Cannizzaro, i massimi “sponsor” della discesa in campo della Princi, hanno già indirizzato a tutti i forzisti calabresi è quella di una corsa pancia a terra per il leader Antonio Tajani, l’uscente Fulvio Martusciello, e appunto la Princi. C’è alla base un accordo e quindi un equilibrio nazionale che contempla il nome della Princi, un nome dato dagli addetti ai lavori particolarmente competitivo. Dovrà sgomitare con altri big come Alessandra Mussolini ma se la gioca, la Princi, che evidentemente è anche la scommessa su cui Occhiuto alla fine misurerà anche il gradimento della sua azione di governo, per quanto ieri il presidente abbia detto che le Europee non sono un test per la Cittadella. Magari no, ma intanto la Princi da alcune settimane ha intensificato parecchio la sua attività con diversi e affollati incontri alla Cittadella, e non solo, nei quali è stato mobilitato il mondo della scuola (il “suo” mondo”, del resto) e nei quali spesso si è materializzato anche il ministro leghista Giuseppe Valditara, molto prodigo di complimenti per la Calabria…

Fratelli d’Italia

Ma il colore rosa è anche la cifra di Fratelli d’Italia, che del resto candida capolista, anche al Sud e quindi anche in Calabria, la leader più leader di tutti, la premier Giorgia Meloni. La Calabria che a sua volta ha come guida una donna, la coordinatrice regionale Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno, ha piazzato nella lista due volti femminili. Il primo, a sorpresa, è quello di Ersilia Amatruda, dirigente della Regione Calabria la cui presenza in lista – e anche ai “piani alti” della lista – si è materializzata al fotofinish: «L’ha voluta Arianna Meloni», la sorella della premier Giorgia, si racconta tra i meloniani calabresi. Leggenda metropolitana o realtà? Chissà. E poi l’altro volto femminile di FdI in Calabria, quello emergente di Luciana De Francesco, consigliere regionale alla prima legislatura e presidente della Commissione più “istituzionale” di Palazzo Campanella, la Prima. Agli albori delle trattative nel partito la candidatura di De Francesco era stata subordinata a quella della Meloni, nel senso che – si ragionava – se la premier fosse scesa in campo la De Francesco sarebbe rimasta ferma ai box, ma alla fine la De Francesco è rimasta in pista anche con la Meloni candidata, cosa che avrebbe creato qualche mugugno interno tra i big del partito (in particolare del ministro Raffaele Fitto, si sussurra sempre tra i meloniani calabri). La De Francesco dunque punta l’Europa, a quanto risulta verosimilmente in tandem con l’altro “alfiere” calabrese, l’uscente Denis Nesci, cercando di mettere a frutto l’esperienza significativa acquisita in questi due anni e mezzo di legislatura regionale e suggellata tra le altre cose dall’impegno che la De Francesco sta profondendo per la futura “Grande Cosenza”, la fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero.

La Lega

Un progetto che ha come “madrina” (anche) Simona Loizzo, la parlamentare della Lega che ora raccoglie la sfida delle Europee dopo aver bruciato le tappe nel giro di meno di tre anni: nel 2021 l’elezione al Consiglio regionale, designata poi capogruppo del Carroccio, quindi nel 2022 l’elezione alla Camera e ora un altro step della sua ascesa, la corsa alle Europee nella quale potrebbe affiancarsi – a quanto sembra i presupposti ci sono – al presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, altro “bomber” schierato da Matteo Salvini (e Claudio Durigon) per l’8 e 9 giugno. Quotazioni in crescendo nella Lega per la Loizzo, salviniana doc però con il piglio dell’autonomia di giudizio e infatti non sempre allineata alle posizioni ortodosse del partito quando ci sono in gioco determinati valori (della Loizzo si ricorda la strenua battaglia per un giro di vite nella lotta alla ludopatia quand’era a Palazzo Campanella). E non sempre pronta a inchinarsi alle ragioni del politicamente corretto, come ha confermato nella sua intervista a “Telesuonano” su “L’Altro Corriere Tv” nella quale la Loizzo non ha risparmiato frecciate agli alleati, al governatore Occhiuto e anche al suo partito e alle posizioni del generale Vannacci.

Il Partito democratico

Posizioni che sicuramente sono disprezzate da Jasmine Cristallo, una dei due candidati calabresi alle Europee in quota Pd Calabria. Almeno territorialmente, perché in realtà sul piano politico la discesa in campo della Cristallo sembra nascere da logiche soprattutto nazionali, conoscendo il fortissimo legame che la catanzarese già portavoce delle “Sardine” ha con la leader del partito Elly Schlein e non solo con la Schlein: alla Conferenza programmatica del Pd Calabria di Soveria Mannelli a tanti non è sfuggito l’endorsement per la Cristallo da parte di Lucia Annunziata, capolista del Pd nel Mezzogiorno. Del resto, la dimensione della Cristallo nasce soprattutto a Roma, dai tempi di “Occupy Pd” e dell’attivismo per i diritti civili, e dalle prestigiose relazioni capitoline con tanto di partecipazioni ai più accreditati salotti tv e ai più prestigiosi “caminetti” politici (non è un mistero l’apprezzamento di Romano Prodi per la Cristallo). Un background che probabilmente non le ha attirato particolari simpatie tra i democrat calabresi, con cui non sembra esserci particolare sintonia, se non proprio nessuna sintonia, forse proprio per il filo diretto che la Cristallo può vantare con la Schlein. Chissà quanto questo le servirà in campagna elettorale: intanto, la sua storia è comunque una traccia identitaria nella lista di un partito nel quale ancora predominano le logiche di apparato.  

La testimonianza

Insomma, una sorta di candidatura testimonianza, per la Cristallo. Nel senso più pieno della testimonianza invece è la candidatura alle Europee di Sara Scarpulla, madre di Matteo Vinci, vittima dell’autobomba esplosa a Limbadi il 9 aprile del 2018: da quel giorno Sara Scarpulla ha ingaggiato una dura, orgogliosa, tenace e spesso solitaria lotta per chiedere giustizia e oggi corre alle Europee con il Movimento Equità Territoriale confluito nella lista di Michele Santoro “Pace Terra e dignità”, una lista che viaggia in direzione contraria e soprattutto ostinata come questa donna che ha fatto della fierezza il suo tratto distintivo.  

Alleanza Verdi Sinistra e partiti di centro

Ma la corsa “rosa” della Calabria in Europa non finisce qui. Alleanza Verdi e Sinistra schiera in prima linea Maria Pia Funaro, una scelta politicamente molto significativa: già vicesindaco di Cosenza in quota Pd, Funaro è entrata in rotta di collisione con i “pezzi grossi” dei dem bruzi, e anche regionali, e ora è in lizza in una lista che fa della militanza di sinistra la sua cifra identitaria, insieme a un volto simbolo delle politiche di accoglienza, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. E poi nel “pattuglione” di centro nelle sue varie diramazioni spuntano diverse altre candidate che scendono in campo essenzialmente per servizio – come si dice in gergo – ma che comunque mettono a disposizione degli elettori le loro esperienze politiche e professionali. Nella lista “Stati Uniti d’Europa” nata dall’intesa tra Emma Bonino e Matteo Renzi c’è il maggior numero di candidati calabresi, ben 4, e tra questi due donne: la presidente regionale di Italia Viva, Nunzia Paese, avvocato e già alle Politiche portabandiera dei renziani di Calabria, e Filomena Greco, imprenditrice di spicco – con il gruppo di famiglia IGreco – con il pallino della politica, già sindaco di Cariati e quindi con una solida esperienza amministrativa alle spalle. E due donne calabresi impreziosiscono anche la lista di Azione nella circoscrizione meridionale, a fare buon peso alla sfida di Carlo Calenda: Stefania Postorivo, che vanta diverse esperienze politiche e amministrative a Roggiano Gravina, e Ramona Calafiore, reggina, funzionaria della Regione. Candidature di servizio, ma anche al servizio della Calabria in Europa. (a. cant.)

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