CATANZARO La Commissione europea ha archiviato la procedura di infrazione a carico della Regione Calabria per i ritardi dei pagamenti dei debiti commerciali in sanità. A certificarlo ufficialmente è una nota del Dipartimento per gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri, nota della quale il Corriere della Calabria ha preso visione: la comunicazione è indirizzata al ministero della Salute e alla Regione Calabria e, per conoscenza, al Mef, e ai ministeri degli Esteri e delle Regioni. La procedura di infrazione nei confronti della Calabria riguardava la presunta violazione della direttiva comunitaria 201/7 Ue: ad avviarla, a metà aprile del 2023, la Commissione europea con una decisione indirizzata all’Italia ma che riguardava in particolare la sanità della Regione Calabria, nella quale secondo le alcune stime i ritardi nel saldo delle fatture delle imprese fornitrici avevano superato i limiti consentiti dalla direttiva europea nel 49% dei casi.
«L’Italia non garantisce la conformità alla direttiva sui ritardi di pagamento per quanto riguarda il settore sanitario nella Regione Calabria. La legge italiana costituisce una violazione della direttiva sui ritardi di pagamento in quanto proroga oltre i termini previsti dalla direttiva il termine di pagamento per i debiti delle amministrazioni pubbliche. La Commissione ha pertanto deciso di inviare all’Italia una lettera di costituzione in mora», si leggeva in una nota di Bruxelles. I ritardi di pagamento – proseguiva la Commissione – «hanno effetti negativi sulle imprese in quanto ne riducono la liquidità, ne impediscono la crescita, ostacolano la loro resilienza e potenzialmente vanificano i loro sforzi per diventare più ecologiche e più digitali. Nell’attuale contesto economico le imprese, e in particolare le Pmi, fanno affidamento su pagamenti regolari per poter funzionare e mantenere i livelli di occupazione. La direttiva sui ritardi di pagamento impone alle autorità pubbliche di saldare le fatture entro 30 giorni (60 giorni nel caso degli ospedali pubblici). Rispettando questi termini di pagamento, le autorità pubbliche danno il buon esempio nella lotta contro la “cultura” dei ritardi di pagamento nel mondo delle imprese», concludeva Bruxelles. Il 24 aprile scorso però la Commissione europea ha archiviato la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per i ritardi dei pagamenti della Regione, chiudendo dunque il contenzioso. (a.c.)
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