CATANZARO La fiera delle contraddizioni e il trionfo della “realpolitik”. Diversi osservatori politici parlano di un “caso Catanzaro” o almeno di una “anomalia Catanzaro” alla luce delle ultime vicende politiche che si sono delineate sullo scacchiere regionale e a cascata anche locale: l’adesione ufficiale – o il ritorno ufficiale, ma è lo stesso – di Antonello Talerico a Forza Italia, adesione “benedetta” dai “plenipotenziari” azzurri Roberto Occhiuto e Francesco Cannizzaro, ha una valenza indubbia per quanto riguarda gli assetti in Consiglio regionale ma anche per quanto riguarda il Comune di Catanzaro, perché Talerico a Palazzo Campanella è organico alla maggioranza di centrodestra mentre a Palazzo De Nobili De Nobili è alleato, il principale alleato, del sindaco di centrosinistra Nicola Fiorita. Secondo quanto riferito ieri a margine della conferenza stampa di adesione di Talerico dai big calabresi di Forza Italia, i due livelli possono per incanto coesistere: in sintesi, si è detto che «almeno per ora non ci sarebbe nessun problema per la prosecuzione dell’alleanza in Giunta a Catanzaro tra Talerico e Fiorita, in diverse altre realtà situazioni di questo tipo succedono e anche spesso». E’ vero ma Catanzaro non è un Comune qualsiasi, bensì è il capoluogo di regione: un po’ appannato, magari, ma sempre capoluogo di regione è. E’ poi comprensibile che in piena campagna elettorale, e in piena “conta” muscolare soprattutto con gli alleati, è meglio evitare contraccolpi troppi forti agli equilibri attuali, quali che siano, ma una contraddizione emerge subito e in modo lampante: e cioè il fatto che al Comune di Catanzaro c’è anche un gruppo di Forza Italia che è chiaramente all’opposizione di Fiorita e quindi di Talerico. Ora che Talerico è in Forza Italia, il gruppo comunale azzurro cosa farà? Continuerà ad attaccare Fiorita, e quindi Talerico, come ha giurato ancora ieri, o finirà con l’ammorbidirsi? E Fratelli d’Italia, che a Catanzaro esprime una leader nazionale come il sottosegretario Wanda Ferro, e la Lega, che a Catanzaro esprime un big come il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, cosa ne pensano di questa Forza Italia prensile, metà opposizione e metà maggioranza al Comune di Catanzaro?
Le contraddizioni ovviamente si intensificano quando poi si sposta il ragionamento nel campo del centrosinistra, che guida il Comune di Catanzaro evidentemente solo sulla carta. Per fare spazio a Talerico e al suo gruppo Fiorita poco meno di un anno fa ha proceduto a una rivisitazione della sua Giunta, diluendone il tratto progressista, e ora dovrà in qualche modo far digerire alla sua coalizione e al suo movimento, “Cambiavento”, la prosecuzione dell’accordo di governo con un alleato, Talerico, adesso organico a un partito di centrodestra. E ancora: c’è un Pd che già ha subito un evidente ridimensionamento nel rimpasto di cui sopra e ora dovrà digerire e far digerire ai propri militanti e iscritti lo stesso menù che è sul tavolo di Fiorita, con il rischio aggiuntivo di non essere credibile quando attacca Forza Italia alla Regione, e analogo discorso vale per un Movimento 5 Stelle, che peraltro nel capoluogo è ai limiti dell’irrilevanza. Ovviamente, gli stessi osservatori politici che mettono in fila tutte queste contraddizioni sono concordi anche nell’evidenziare qual è il modo per sterilizzarle: è la politica, bellezza, o meglio la realpolitik che tutto giustifica e tutto rende possibile. Anche quello che all’apparenza è impossibile. Soprattutto a Catanzaro, la città nella quale il trasversalismo è tutt’altro che un’eccezione… (a. cant.)
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