CROTONE Si inasprisce la lotta dei lavoratori dell’Abramo customer care di Crotone. Questa mattina è iniziata la raccolta delle schede elettorali, davanti la porta d’ingresso dell’azienda. I singoli lavoratori, ordinatamente, hanno depositato in una contenitore (un cartone) la propria schede elettorale e quella dei familiari, che ovviamente li sostengono. Non sono arrivate le novità positive per il futuro e i lavoratori e le loro famiglie hanno deciso di iniziare a raccogliere le schede elettorali e non partecipare al voto dell’8 e 9 giugno prossimo (Europee e comunali). L’obiettivo è quello di coinvolgere, in questa iniziativa, anche i lavoratori del gruppo che operano nelle sedi di Catanzaro e Cosenza. Alla fine, per sostenere le ragioni dei lavoratori, potrebbero disertare le urne circa 5.000 elettori, sempre che non si aggiungono anche le schede di cittadini solidali, che non hanno legami di parentela con coloro che protestano. In questo caso i numeri potrebbero essere di più. Oltre alla raccolta delle schede elettorali è stato anche deciso di organizzare una grossa manifestazione per il prossimo 6 giugno da tenersi a Catanzaro, davanti la sede della Tim. Questa manifestazione dovrà essere però concordata anche con i lavoratori di Catanzaro e Cosenza, che si riuniranno in assemblea rispettivamente il lunedì e il martedì della prossima settimana.
A Crotone l’assemblea con i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) si è, invece, tenuta questa mattina. I dirigenti sindacali presenti hanno informato i lavoratori che la speranza di riprendere i nodi della vertenza non è ancora tramontata, anche se la situazione resta complessa. La questione si è complicata perché non è stato approvato dal Parlamento l’emendamento proposto dal presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, che prevedeva di destinare un apposito finanziamento per la formazione dei lavoratori dell’Abramo. In sostanza i soldi sarebbero serviti a formare i lavoratori per il loro reimpiego nei call center delle pubblica amministrazione. Il progetto resta in piedi ma occorre individuare una nuova fonte per ottenere il via libera al finanziamento. Questo è stato detto oggi a Crotone. L’importante, però, è fare presto perché il 30 giugno prossimo scade la convenzione e l’8 agosto prossimo scade la concessione dell’amministrazione straordinaria. Se entro queste date non sarà individuata la soluzione da perseguire, il futuro di circa 1.000 lavoratori calabresi dell’Abramo viene messo in forse. I sindacati e i lavoratori, quindi, hanno deciso di mettere in campo tutte le iniziative possibili e immaginabili per scongiurare la fine del sogno di lavorare nella propria terra. (redazione@corrierecal.it)
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