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Boccia nella Locride: «Parlare di Ponte sullo Stretto è un’offesa ai calabresi e ai siciliani»

Il capogruppo dem al Senato a Siderno. Irto: «In Calabria drammatico il dato sulla sanità». Ruotolo: «Serve rilanciare la medicina territoriale»

Pubblicato il: 06/06/2024 – 7:11
di Mariateresa Ripolo
Boccia nella Locride: «Parlare di Ponte sullo Stretto è un’offesa ai calabresi e ai siciliani»

SIDERNO «La Calabria e la Sicilia hanno un maledetto bisogno di infrastrutture. Abbiamo combattuto per frenare questa ennesima follia di Salvini che pensa solo al business e a far sponda ad alcuni gruppi privati. In Sicilia fino a quando da Messina a Trapani si andrà in dieci ore e mezzo o dodici, tredici in treno non ha alcun senso parlare del ponte sullo stretto. Oggi ci vogliono venti minuti con il traghetto». Così il capogruppo del Partito Democratico al Senato Francesco Boccia, a Siderno, tappa del tour calabrese insieme al candidato dem alle Europee Sandro Ruotolo. Con loro nella Locride il segretario regionale del partito Nicola Irto. Ad accoglierli nella sala consiliare del comune di Siderno il sindaco Mariateresa Fragomeni.

L’incontro a Siderno

Boccia: «La destra di Meloni e Salvini vuole portarci ai margini dell’Europa»

Ponte sullo Stretto, infrastrutture, sanità, autonomia differenziata: i temi al centro della discussione. «Servono strade, infrastrutture, reti fognarie e servono soprattutto risorse per la sanità», ha spiegato ai microfoni del Corriere della Calabria Boccia, aggiungendo: «Abbiamo detto con chiarezza a Occhiuto nella giornata di oggi, qui dalla Calabria, ma lo sta dicendo Elly Schlein in tutta Italia, che faccia la battaglia con noi per fermare l’autonomia spacca Italia di Calderoli. Faccia votare dai deputati e senatori eletti in Calabria la legge Schlein che azzera le liste d’attesa, rimuove il tetto sulle assunzioni della sanità e porta il sette e mezzo di Pil di risorse alla sanità italiana. Vorremmo coraggio da Occhiuto che non c’è e vorremmo che non piegassero la testa di fronte agli ordini che arrivano da Salvini e Calderoli. Parlare di Ponte sullo Stretto – ha aggiunto Boccia – è un’offesa sia ai calabresi che ai siciliani, perché qui serve potenziare la scuola, la sanità, i trasporti e le risorse per l’assistenza dei bambini e agli anziani. Poi discutiamo anche delle grandi infrastrutture, ma prima dobbiamo discutere di cosa serve per garantire i diritti universali che sono negati alla Calabria e a tutto il Mezzogiorno». Parlando dell’impegno in Europa Boccia ha sottolineato che: «La destra di Salvini e Meloni vuole portarci ai margini, fuori, pensa che l’Europa funzioni meglio se ci sono i fili spinati e i muri. Invece l’Europa per noi deve andare oltre la bandiera e la moneta che abbiamo in tasca ma deve diventare bilancio comune, difesa comune, fisco comune, Vogliamo gli stessi salari e le stesse pensioni in Italia, in Germania e in Francia».
E infine Boccia ha rimarcato: «A Vibo Valentia abbiamo chiesto a gran voce di prendere le distanze dai voti della ‘ndrangheta e della criminalità organizzata. Lo ha fatto solo Enzo Romeo, il nostro candidato. Mi pare di capire che anche qui, a parte le voci del Pd contro la criminalità organizzata poi ci sono tanti silenzi e questo ci permette di dire alla destra che oggi essere silenti significa essere conniventi».

Irto: «Drammatico il dato sulla sanità calabrese». Ruotolo: «La salute un bene da salvaguardare»

«Occhiuto prende in giro quotidianamente i calabresi, racconta una narrazione parallela dicendo che la sanità va bene mentre ogni giorno c’è un disastro». Così il segretario regionale Irto, che soffermandosi sulla situazione della sanità in Calabria, di cui il presidente della Regione Roberto Occhiuto è commissario straordinario, ha aggiunto: «Vediamo la migrazione sanitaria che aumenta, reparti che chiudono, migrazioni continue anche di medici e infermieri che vanno via. Una sanità al collasso. Penso che mai la sanità calabrese abbia avuto un punto così basso come oggi. Occhiuto dovrebbe svestirsi da influencer e iniziare a pensare davvero ai calabresi e alla sanità calabrese partendo da una riorganizzazione sanitaria. E’ drammatico il dato uscito dall’indagine Istat: solo il 18% dei calabresi ha fiducia nella sanità in questa regione. Vuol dire sostanzialmente che nessun calabrese vede garantito il diritto alla salute in Calabria. Su tutto questo- ha concluso Irto – noi non possiamo accettare che Occhiuto ogni giorno ci comunichi sui social che va tutto bene». Sul tema della sanità si è soffermato anche Sandro Ruotolo che ha sottolineato: «Serve soprattutto rilanciare la medicina territoriale, anche perché la popolazione sta invecchiando, e quindi basterebbe una medicina territoriale per risolvere quelle malattie croniche dell’età che oggi vanno a occupare i pronto soccorso degli ospedali. Abbiamo bisogno della sanità pubblica. Non può essere che siccome la mammografia o la colonscopia la puoi fare dopo un anno, allora devi rivolgerti al privato. C’è chi può e c’è chi non può. La Costituzione dice che la salute è un bene di tutti, è un bene pubblico. Quindi dobbiamo salvaguardare questo bene». (m.ripolo@corrierecal.it)

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