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Cosenza, la rivoluzione lenta e silenziosa di Guarascio che spiazza la tifoseria

Il presidente ha progettato in gran segreto l’ennesima pericolosa ripartenza da zero. Via Gemmi (e Viali?), dentro Ursino e Delvecchio. E incombe l’”affare” Tutino

Pubblicato il: 10/06/2024 – 7:08
di Francesco Veltri
Cosenza, la rivoluzione lenta e silenziosa di Guarascio che spiazza la tifoseria

COSENZA Niente da fare, quando nella Cosenza pallonara i pronostici dei media sembrano a un passo dall’interpretazione corretta della realtà, ecco che Eugenio Guarascio spiazza tutti con il solito irrinunciabile silenzio misto a indifferenza. Per una ventina di giorni, poco più, buona parte dei giornali locali ha preannunciato un incontro «a breve» tra il presidente e il direttore sportivo Roberto Gemmi, in scadenza di contratto a fine giugno. Un incontro che avrebbe dovuto porre le basi per il futuro dei Lupi, con tanto di firma del contratto, il terzo in appena tre anni. Un accordo richiesto pubblicamente dal tecnico William Viali che con Gemmi ha operato bene e gli è riconoscente per averlo portato per ben due volte sulla panchina del Cosenza. Un accordo che speravano potesse andare in porto anche diversi calciatori legati al ds.
Nessuno ha saputo interpretare nel giusto senso quella frase, un po’ mangiata da una salivazione in eccesso, pronunciata dal patron in riferimento a Gemmi: «Abbiamo le idee molto chiare».
Da lì in avanti l’orientamento di Guarascio è divenuto imperscrutabile, ermetico, fino al conseguenziale addio di un logorato Gemmi che sarebbe rimasto volentieri in rossoblù ma, messo all’angolo dalle ambiguità e dal mutismo del suo datore di lavoro, ha deciso di accettare la più edificante tra le non poche offerte che gli sono pervenute: quella dell’Empoli in serie A.

Roberto Gemmi ed Eugenio Guarascio


Dunque, un altro progetto di ipotetica crescita, con un direttore sportivo, viene definitivamente accantonato per ripartire ancora una volta da zero.
L’ennesima nuova ripartenza che dovrebbe (ci affidiamo al saggio condizionale per non illudere nessuno) essere annunciata già oggi con l’aggiunta di una novità attesa per anni: al direttore sportivo Gennaro Delvecchio, 46 anni, ex responsabile del settore giovanile del Lecce con una esperienza da vice ds a Verona, verrà affiancato finalmente un direttore generale che risponde al nome di Giuseppe Ursino, 75 anni il 30 giugno, che ha legato buona parte della sua carriera ai successi del Crotone.

cosenza delvecchio ursino
Giuseppe Ursino e Gennaro Delvecchio


Una notizia confortante? Difficile capirlo, di certo i rischi, quando si stravolge tutto all’improvviso, sono dietro l’angolo. Se poi ti chiami Cosenza calcio le percentuali di incertezza aumentano. Se da una parte Ursino ha l’esperienza per colmare le enormi lacune di comunicazione che da sempre affliggono la creatura guarasciana, dall’altra Delvecchio è una vera e propria scommessa che andrà valutata strada facendo.
A questo punto della stagione, con il campionato di B terminato esattamente un mese fa, in molti nell’ambiente cosentino speravano che i piani della società fossero già pronti ad essere attuati in piena continuità rispetto a quanto visto da marzo in poi. Invece tutto è stato rimesso in gioco, al momento senza progetti chiari e soprattutto senza ritmo, confermando quel modus operandi tanto inviso alla piazza. In aggiunta a tutto questo, c’è da fare i conti, ovviamente, con il tempo che scorre, come ogni anno, inesorabile. Un tempo che si credeva, dopo la salvezza ottenuta con largo anticipo rispetto al passato, potersi tramutare in un vantaggio rispetto a buona parte della concorrenza e che, invece, oggi si è trasformato nuovamente in una pagina bianca da riempire. Una questione, però, che non sembra preoccupare più di tanto il patron che attende (strategicamente?) dal suo quartier generale di Lamezia Terme l’evolversi della situazione. Una situazione che proprio in questa settimana si troverà di fronte al suo primo scoglio da superare: entro sabato 15 giugno, infatti, il Cosenza dovrà confrontarsi e chiudere con il Parma che ha in mano il cartellino di Gennaro Tutino e su cui il club bruzio può far valere il diritto di riscatto, che si aggira intorno ai 2 milioni e mezzo di euro.
Nonostante le fragilissime parole di circostanza venute fuori, in un momento di ebbrezza collettiva, durante la consegna del Sigillo d’oro della città a Tutino, non è dato sapere cosa deciderà di fare Guarascio. Se l’ipotesi riscatto e progetto ambizioso con in squadra il bomber napoletano appare poco credibile, reggono ancora le possibilità riscatto e vendita, con plusvalenza, al miglior offerente, o accordo privato con il club ducale. Qualunque sia la strada che si vorrà percorrere e tenendo presente le recenti esternazioni di Gennaro Tutino (che, di fatto, com’era ampiamente prevedibile, ha salutato Cosenza ammettendo di desiderare una squadra di serie A), resta il fatto che ad oggi lunedì 10 giugno, i calciatori in scadenza attendono ancora segnali di fumo comprensibili e c’è da costruire e/o rinforzare la rosa per il prossimo torneo cadetto. Senza dimenticare William Viali, tecnico mai abbastanza apprezzato (tecnicamente e nella comunicazione) il cui contratto scade tra un anno ma non è più certo, vista la partenza di Gemmi e l’arrivo di Ursino e Delvecchio, di restare.

William Viali


Di fronte a tali dubbi, a regnare, come già detto sopra, sono da tempo silenzio e immancabile indifferenza del patron verso i sentimenti e i desideri del popolo bruzio. Un silenzio assordante il suo che, anche qui come da tradizione, rischia di soppiantare l’entusiasmo che Tutino e l’esaltante finale di campionato dei ragazzi di William Viali erano riusciti a riportare in città. Insomma, una strategia (?) comunicativa ancora una volta spiazzante che penalizza la tifoseria e a cui tutti, logica e prospettive future a parte, si augurano già da oggi venga messa la parola fine. (f.veltri@corrierecal.it)

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