Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

la relazione

Da Roma al Nord e basi in Africa: così si evolve la ‘ndrangheta

È quanto emerge dalla relazione al Parlamento del I semestre 2023 stilato dalla Direzione investigativa antimafia

Pubblicato il: 18/06/2024 – 10:42
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Da Roma al Nord e basi in Africa: così si evolve la ‘ndrangheta

LAMEZIA TERME Nel Nord, ma anche nel Centro Italia, la ‘ndrangheta «cerca di insinuarsi sempre più nel mondo dell’economia e della finanza. Le numerose segnalazioni di operazioni sospette sono il riflesso di una modalità operativa che punta a riciclare e reimpiegare rilevanti quantità di denaro nelle aree più produttive del Paese». Lo sottolinea la Dia nella sua ultima Relazione semestrale al Parlamento.
«La capacità di condizionamento nei confronti delle istituzioni non è più solo problema a carattere locale – avverte la Relazione – ma è una criticità ormai rivolta anche al Nord Italia, come testimoniato, negli ultimi anni, dallo scioglimento di diversi consigli comunali. Scioglimenti che in Calabria si concretizzano con elevata frequenza e che danno la misura della vulnerabilità delle amministrazioni locali che, all’esito di investigazioni giudiziarie, rivelano spesso la permeabilità degli organismi elettivi alla pressione criminale». «La ‘Ndrangheta ha dimostrato di saper intercettare opportunità e di approfittare delle criticità ambientali per trarne vantaggio, perseguendo una logica di massimizzazione dei profitti e orientando gli investimenti verso ambiti economici in forte sofferenza finanziaria».

Il litorale laziale

Sulla base dell’analisi delle attività di contrasto «si può desumere una situazione di fermento, riscontrabile in particolare nella capitale e sul litorale laziale, ove continua a manifestarsi mediante una serie di azioni anche violente per l’affermazione del controllo del territorio finalizzato principalmente alla gestione del mercato degli stupefacenti», si legge ancora nel paragrafo della Relazione semestrale dedicato al Lazio. Si tratta di un «panorama criminale multiforme e complesso, caratterizzato dalla compresenza di numerosi gruppi e organizzazioni di natura autoctona che si affiancano alle consolidate proiezioni di ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra, realizzando forme di coesistenza e di apparente non belligeranza che agevolano la gestione dei traffici illeciti e le conseguenti attività di riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza delittuosa. Si conferma la presenza di gruppi albanesi, cinesi e nigeriani, il cui interesse principale si rivolge al narcotraffico».
Una serie di eventi delittuosi osservati nel semestre di riferimento quali omicidi e gambizzazioni, e il frequente rinvenimento e sequestro di armi sono tuttora oggetto di un’accurata analisi info-investigativa, «per comprendere se possano essere ritenuti sintomatici di una ridefinizione degli equilibri criminali (ad esempio finalizzati al controllo delle piazze di spaccio), ovvero se invece si tratti di episodi isolati. Le infiltrazioni nel settore economico-finanziario riscontrabili in tutta la Regione, sfruttando collaudate e sofisticate attività di riciclaggio, di evasione ed elusione fiscale, hanno un forte impatto soprattutto nei settori della ristorazione, della somministrazione degli alimenti e bevande e delle strutture alberghiere e/o turistiche».

Il network in Africa

«La ‘Ndrangheta, nata come ordine malavitoso di tipo rituale essenzialmente ed esclusivamente calabrese, da tempo ha oltrepassato i confini regionali, diventando un network criminale capace di agire con grande disinvoltura nei contesti più diversificati, con un’accentuata vocazione verso i comparti economici, finanziari ed imprenditoriali. La crescita esponenziale della delittuosità tipo transnazionale, che trova nel narcotraffico l’espressione più immediata di guadagno illegale, ha dato un valore aggiunto macrocriminale alle cosche e ai locali presenti in Italia e all’estero». «La disponibilità di ingenti capitali derivanti dal ruolo rilevante nel narcotraffico internazionale – spiegano gli investigatori della Dia – unita a una spiccata capacità di gestione dei diversi segmenti e snodi del traffico, hanno permesso alla ‘Ndrangheta di consolidare rapporti con le più importanti organizzazioni criminali omologhe del Centro e del Sud America. Negli ultimi anni anche l’Africa occidentale è diventata per le cosche di ‘Ndrangheta una tappa sempre più importante per i propri traffici. In particolare, la Costa d’Avorio, la Guinea-Bissau e il Ghana sono diventate cruciali basi logistiche per i narcos. A questi Paesi si aggiunge di recente anche la Libia. Analoghe considerazioni valgono per gli Stati Uniti ed il Canada, ove l’infiltrazione criminale della ‘Ndrangheta appare oramai compiuta».

Argomenti
Categorie collegate

x

x