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«A Crotone ambiente compromesso». “Fuori i Veleni” scrive a Occhiuto e incontra il Prefetto

Il Comitato ha scritto al governatore calabrese e ha consegnato in Prefettura la Petizione del 6 aprile scorso

Pubblicato il: 25/06/2024 – 11:17
di Gaetano Megna
«A Crotone ambiente compromesso». “Fuori i Veleni” scrive a Occhiuto e incontra il Prefetto

CROTONE Consegnate in prefettura oltre 5.000 firme (raccolte in modalità on line e in cartaceo) di cittadini della provincia di Crotone, che chiedono il trasferimento fuori dal territorio della Regione Calabria dei veleni presenti nell’area industriale della città pitagorica. All’appuntamento questa mattina in prefettura era presente solo la delegazione del Comitato “Fuori i veleni – Crotone vuole vivere”, che sta conducendo la battaglia contro chi, invece, vorrebbe smaltire nella città pitagorica le scorie derivanti, da 70 anni di attività, delle industrie dismesse negli anni 90 del secolo scorso. Non era, quindi, presente nessun rappresentante del Partito democratico che ha partecipato alla raccolta delle firme dei cittadini. Probabilmente l’assenza è dovuta ad un problema organizzativo. Diciamo così, perché non è stata diffusa nessuna nota. L’assenza del Pd, comunque, qualche malumore lo ha creato. Il Pd avrebbe raccolto oltre 1.500 firme. Probabilmente queste ulteriori firme saranno depositate entro domani mattina. L’idea che accomuna tutti, è quella di fare arrivare ai partecipanti alla Conferenza dei servizi decisoria, che si terrà domani a Roma, il messaggio che il popolo Crotonese ha inteso mandare e cioè questo progetto di lasciare in Calabria la tonnellata di veleni, attualmente stipati nella discarica fronte mare di proprietà dell’Eni, non è condiviso. Il no che arriva dai cittadini che hanno firmato la petizione, consegnata questa mattina in prefettura a Crotone, è netto e non lascia spiragli a trattative. A Crotone non viene vista positivamente nemmeno la posizione assunta da Legambiente, a tutti i livelli. Preoccupa, e non poco, il fatto che l’associazione ambientalista, si sia espressa favorevolmente alla creazione di una discarica di scopo a Crotone. Legambiente pensa ad una discarica a gestione pubblica. Esclude, quindi, che si possa smaltire i veleni nella discarica di Columbra di proprietà del gruppo Vrenna o in quella di Giammiglione proposta dall’imprenditore abruzzese Guglielmo Maio. In ogni caso la posizione di Legambiente viene vista come il fumo negli occhi e più di qualcuno ipotizza che vi possa essere stato un inciucio. Sono solo ipotesi. Questa mattina la delegazione del Comitato “Fuori i veleni – Crotone vuole vivere” ha fatto pervenire anche una lettera al presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, con la quale viene chiesto il blocco immediato della legge regionale approvata il 12 marzo scorso che, riorganizza la partita dei rifiuti in Calabria, e apre le porte alla possibilità di smaltire a Crotone i veleni presenti nella discarica fronte mare. C’è da chiarire che non si tratta di rifiuti che rientrano tra quelli da sottoporre a bonifica, ma di scarti industriali da trasferire dall’attuale sito, bagnato dal mare, in un impianto diverso. Sia il Paur, approvato il 2 agosto del 2019, e sia la Conferenza dei servizi del 24 ottobre del 2019, che ha definito le attività del Pob fase 2, prevedevano il trasporto fuori regione dei veleni. L’Eni ha inteso cambiare le carte in tavola e, a più riprese, sta tentando di ottenere il consenso per lasciare in Calabria le scorie. Domani ci sarà questo nuovo tentativo alla Conferenza dei servizi decisoria. Sarebbe importante che, prima di domani Occhiuto bloccasse il contenuto della sua Legge regionale sui rifiuti perché, così come è stata concepita, facilità il proposito dell’Eni di lasciare a Crotone e, quindi, in Calabria i veleni che dovrebbero, invece, prendere altre vie. A Crotone si teme anche che le istituzioni (Regione, Comune e Provincia di Crotone) domani diranno un no di facciata al progetto di cambiare quanto previsto nell’accordo del 24 ottobre 2019. Si teme che, alla fine, diranno: “Ce l’abbiamo messa tutta, ma siamo stati sconfitti”. Le istituzioni che, nel passato, hanno partecipato alle decisioni i risultati li hanno portati a casa».
(redazione@corrierecal.it)

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