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Montalto Uffugo deve diventare “città”, Faragalli e il risultato che impone «una grande responsabilità»

Il neo sindaco parla di «squadra e famiglia». I nodi del centro storico e della viabilità. «Subito a lavoro sulla macchina amministrativa»

Pubblicato il: 25/06/2024 – 8:00
di Fabio Benincasa
Montalto Uffugo deve diventare “città”, Faragalli e il risultato che impone «una grande responsabilità»

COSENZA «La percentuale di voti è importante, la prima cosa che ho pensato è la grande responsabilità che avrò». Felice, sorridente, soddisfatto ma con i piedi per terra. Biagio Faragalli, nuovo sindaco di Montalto Uffugo, a pochi minuti dall’ufficialità del risultato che lo vede trionfare contro il competitor Mauro D’Acri, fermo al 42% delle preferenze, analizza il risultato tra i cori da stadio dei suoi sostenitori, i rumorosi clacson delle auto di passaggio e l’abbraccio dei suoi cari. Il commento è lucido, nonostante l’emozione visibile sul volto del farmacista che nei prossimi giorni indosserà la fascia da primo cittadino, pronto a guidare un comune grande: 22mila abitanti distribuiti tra centro storico, parte valliva e zone più distaccate. Faragalli è chiamato ad un arduo compito, deve rilanciare un centro urbano rimasto fuori, ad esempio, da qualsiasi discussione legata alla città unica, con il centro storico segnato dallo spopolamento e il territorio più vicino all’Università e Rende piegato dal traffico in costante aumento e dalla assenza di vie alternative. Montalto deve diventare città, Faragalli lo sa bene ed ecco perché in una delle prime uscite della lunga campagna elettorale aveva fissato – al nostro giornale – uno degli obiettivi della sua amministrazione: far diventare il “suo” Comune «baricentrico», con un «peso politico importante e una viabilità sostenuta dalle infrastrutture». Da questo punto di vista, il neo sindaco potrà contare sul supporto di un governo regionale “amico”. Faragalli è un esponente di Forza Italia, in uno dei suoi comizi è stato l’assessore regionale Gianluca Gallo a presenziare al suo fianco tirando la volata al farmacista. In collegamento, in quell’occasione, anche il presidente della Regione Roberto Occhiuto aveva manifestato il proprio sostegno. Insomma un doppio endorsement che consentirà al primo cittadino di non camminare da solo.

La squadra

Il concetto di squadra è tanto caro a Faragalli che rifiuta qualsiasi ruolo da unico protagonista. «Non sono mica Maradona» sussurra sorridendo ai giornalisti. Il supporto degli uomini e delle donne che comporranno la Giunta sarà fondamentale. A tal proposito, il primo cittadino non si è sbilanciato rimandando tutto ai prossimi giorni quando annuncerà «a breve» chi lo accompagnerà nella avventura amministrativa. Ma quale sarà il primo atto? Faragalli resta fedele a quanto dichiarato, settimane fa al Corriere della Calabria. «Organizzare la macchina amministrativa perché l’eredità è complessa».

La resa di D’Acri

Il risultato del primo turno era stato netto. Faragalli non era riuscito a portare a casa la vittoria per una manciata di voti. Il divario di preferenze anche al termine del turno di ballottaggio, non ha concesso nessuna chances aMauro D’Acri. L’ex consigliere regionale, delegato all’agricoltura nella Giunta Oliverio, ha rivendicato l’ottimo lavoro svolto alla Cittadella. Fogli in mano, in tutti i suoi comizi, ha ricordato numeri e dati relativi alle performance del “suo” Psr. Ma non è stato evidentemente sufficiente. Molti hanno criticato, con commenti talvolta censurati e censurabili, una campagna elettorale che ha praticamente visto D’Acri nel ruolo di one man show, evitando – almeno fino all’ultima settimana – i confronti con i competitor e limitandosi agli incontri con gli elettori. Ma il popolo degli indecisi è numeroso e forse questa assenza, voluta e rivendicata, dalle tribune politiche televisive e web è costata più di qualche voto al candidato. D’altro canto la comunicazione è fondamentale ed anche il silenzio, o una sedia vuota in uno studio, pesano come macigni nella costruzione dell’immagine del candidato. Che a pochi giorni dal turno di ballottaggio aveva annunciato sui social la volontà di rinunciare allo stipendio da sindaco in caso di elezione. Tuttavia, la comunicazione è stata oggetto di bersaglio e anche scherno da parte degli avversari che non hanno risparmiato critiche all’ex consigliere regionale. Che ha sempre risposto con moderazione agli affondi. Schermaglie da campagna elettorale ormai conclusa. D’Acri farà parte dell’opposizione, in un breve commento rilasciato sui social ha ringraziato gli elettori e la famiglia mostrandosi pronto ad assumere il ruolo di attore “non protagonista”. (f.b.)

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