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Ue, il Consiglio sceglie von der Leyen. Meloni: «Grave errore»

La politica tedesca riproposta per la presidenza della Commissione europea

Pubblicato il: 28/06/2024 – 10:10
Ue, il Consiglio sceglie von der Leyen. Meloni: «Grave errore»

BRUXELLES I leader dell’Unione europea scelgono Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas per le cariche apicali delle istituzioni Ue ma senza il sostegno dell’Italia. Nessuna sorpresa, quindi, dal vertice di Bruxelles in merito alle nomine: von der Leyen viene riproposta per la presidenza della Commissione europea, mentre l’ex primo ministro portoghese Antonio Costa sarà il prossimo presidente del Consiglio europeo – incarico che manterrà per l’intera durata della legislatura comunitaria -, mentre alla premier estone Kaja Kallas toccherà l’incarico di Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza. L’alleanza composta da Partito popolare europeo (Ppe), Socialisti e democratici (S&D) e dai liberali di Renew regge – per ora – e decide, nel contesto del conflitto in Ucraina e dell’instabilità politica in Francia, di indicare tre figure politiche con una certa esperienza alle spalle e ampiamente rappresentative dei rispettivi gruppi. Chi non accetta questo “accordo a tavolino” è, come ampiamente annunciato nei giorni precedenti al vertice, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che si astiene nella votazione su von der Leyen – nonostante i tentativi del premier polacco Donald Tusk e del cancelliere tedesco Olaf Scholz di convincerla ad appoggiare l’ex ministra della Difesa tedesca – e decide di votare contro sia su Costa – che incassa, invece, anche il sostegno dell’Ungheria – sia su Kallas. Meloni, al termine dei lavori del Consiglio, ha parlato di «grave errore», aggiungendo che l’accordo raggiunto è «sbagliato nel metodo e nella sostanza». La premier ha poi minimizzato, rispondendo alle domande dei giornalisti, sul fatto che il mancato sostegno dell’Italia alle tre nomine decise ieri dal Consiglio potrebbe comportare dei riflessi negativi per l’Italia in merito al portafoglio che il nostro Paese otterrà nella prossima Commissione europea. «All’Italia verrà chiaramente dato ciò che merita non sulla base della simpatia per le posizioni espresse dal governo, ma per il ruolo dell’Italia, per il peso dell’Italia, per il fatto che è un Paese fondatore, per il fatto che è la terza economia europea», ha detto la premier. Non è chiaro se l’astensione di Meloni al Consiglio sia un preludio a quanto accadrà al Parlamento europeo quando Ursula von der Leyen si presenterà per ottenere la riconferma alla guida della Commissione europea. Alla politica tedesca servono 361 voti e, qualora i 24 parlamentari europei di Fratelli d’Italia decidessero di astenersi, tale obiettivo diventerebbe decisamente più complesso. Per von der Leyen sembra essere giunto il momento di fare una scelta decisa fra i Conservatori e riformisti (Ecr), il gruppo guidato da Meloni, che, tuttavia, metterebbe a repentaglio il sostegno da parte di S&D, e i Verdi che, invece, rischierebbero di farle perdere consensi da parte del suo stesso partito, il Ppe. «Lavorerò con tutto il Parlamento», ha detto von der Leyen, aggiungendo che parlerà anche con gli europarlamentari non facenti parti della coalizione composta da Ppe, S&D e Renew in vista del voto del 18 luglio durante la prima plenaria della nuova legislatura che si terrà a Strasburgo.

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