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Lucano: «A Roccella impedito il racconto della tragedia in mare. Steccato di Cutro il punto più basso del Governo»

Il sostegno a Marjan Jamali, il dolore per la morte dei migranti in mare, l’impegno in Europa: «Voglio portare con me la mia storia e quella di Riace»

Pubblicato il: 09/07/2024 – 14:55
di Mariateresa Ripolo
Lucano: «A Roccella impedito il racconto della tragedia in mare. Steccato di Cutro il punto più basso del Governo»

LOCRI Rieletto sindaco di Riace e un nuovo impegno da europarlamentare, il ritorno di Mimmo Lucano sulla scena politica è più forte che mai, dopo l’importante consenso ottenuto a fianco di Alleanza Verdi e Sinistra. Un impegno che rimane solido nello stare al fianco di chi, fuggito da guerre e soprusi, mette la propria vita e quella dei propri cari a bordo di imbarcazioni spesso dirette verso le coste calabresi. Tra le vicende seguite dal sindaco che trasformò Riace nel “paese dell’accoglienza” c’è quella della 29enne iraniana Marjan Jamali, imputata a Locri con l’accusa di aver svolto il ruolo di scafista nel corso di uno sbarco terminato a Roccella Jonica lo scorso ottobre.
«Ne ho viste tante di persone con gli sbarchi accusate ingiustamente di essere scafisti, quella è la soluzione immediata, si possono utilizzare le persone a pretesto. Sono qui per esprimere la mia solidarietà a questa ragazza che si trova ad essere criminalizzata anche per avere avuto un sussulto di dignità, non ha assecondato le avance di chi poi la accusata. E’ una situazione assurda, incredibile», ha detto Lucano ai microfoni del Corriere della Calabria, pochi minuti prima della seconda udienza del processo in corso a Locri. Processo a cui l’europarlamentare alla fine non parteciperà. «Sono stato cacciato», ha denunciato Lucano che si è allontanato amareggiato. Una scena avvenuta davanti a diverse persone. Tra loro numerosi attivisti del comitato a sostegno della giovane imputata.

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Le tragedie in mare a Roccella Jonica e Steccato di Cutro

Parlando di tragedie di migranti in mare Lucano ha ricordato quella avvenuta poche settimane fa al largo di Roccella Jonica, paragonandola a quella che sconvolse la Calabria e l’Italia avvenuta oltre un anno fa a Steccato di Cutro. «Nei confronti della tragedia avvenuta al largo di Roccella Jonica i miei sono stati sentimenti di rabbia. Il 26 febbraio 2023 a Cutro abbiamo vissuto la pagina forse più drammatica della storia della Calabria. Penso che l’attuale Governo con Cutro abbia toccato il suo momento più basso. Mentre il mare portava a riva i cadaveri dei bambini, questa destra senza scrupoli ha avuto il coraggio di festeggiare i compleanni. Io in quei giorni ho frequentato molto Steccato di Cutro e conosciuto la disperazione dei familiari delle vittime. Quando poi in tempi relativamente brevi succede la stessa cosa, penso che un po’ ci dobbiamo vergognare come occidentali. Addirittura a Roccella con un aggravante, che c’è stato un blackout dell’informazione, hanno dato disposizioni di non dire, di non raccontare, hanno impedito la narrazione che è un fatto di democrazia», ha sottolineato il sindaco di Riace.

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«Questa estate – ha aggiunto Lucano – mi farò promotore di organizzare sul mare, a Riace, su quel mare che ha visto l’arrivo di velieri che raccontano il dramma e sono umanità in cammino e in fuga dalle guerre, dalle repressioni, dalla fame e dalla povertà. Io le ho vissute come il segno della speranza e abbiamo ribaltato il paradigma, abbiamo costruito la rinascita di Riace».

«Al Parlamento europeo voglio portare la mia storia e quella di Riace»

Importarti infine gli obiettivi che Lucano si pone per il suo futuro al Parlamento europeo: «Quello che ero prima sono adesso, non è cambiato nulla. Ho la consapevolezza di essere sempre me stesso e di avere tanti limiti, voglio solo portare con me la mia storia, quella di un luogo destinato a scomparire, uno dei tanti luoghi della Calabria jonica spopolati, rassegnati, dove l’unica strada percorribile rimane quella di andare via. Io voglio portare con me il sogno dei piccoli paesi della Calabria e dell’accoglienza che connaturata ai borghi rurali dove non ci sono le chiavi alle porte delle case. E’ questo un messaggio per il mondo, di umanità e di altruismo, di questo c’è più bisogno». (m.ripolo@corrierecal.it)

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