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«Ma il Guccione schierato per il Sì alla città unica è lo stesso che fino a qualche mese fa era contrario?»

Il Comitato Cittadino Spontaneo di Rende in una nota critica l’atteggiamento ondivago dell’esponente del Pd cosentino

Pubblicato il: 29/07/2024 – 18:54
«Ma il Guccione schierato per il Sì alla città unica è lo stesso che fino a qualche mese fa era contrario?»

RENDE «La grande sceneggiata a cui abbiamo assistito durante l’ultimo Consiglio regionale che ha sancito un accordo trasversale tra il centrodestra e alcuni consiglieri regionali del Pd, ha stavolta un nuovo teatrante. Questa volta da premio Oscar». Così il Comitato Cittadino Spontaneo di Rende in una nota critica l’atteggiamento di Carlo Guccione
«Non è facile cambiare repentinamente parte in una commedia, ma stavolta dobbiamo dire che il nuovo protagonista è riuscito in pochissimo tempo a imparare il copione e a immedesimarsi nel nuovo ruolo – continuano gli attivisti –. Pensavamo che al peggio non ci fosse mai fine, ma ci sbagliavamo. E ora pensiamo che altri, ahinoi, se ne aggiungeranno. Ci chiediamo, infatti, se il Guccione che si è subito schierato per il Sì stracciandosi le vesti, sia lo stesso Guccione che solo qualche mese fa partecipava ad uno dei nostri tanti incontri zonali, schierandosi per il No ed ergersi a paladino della nostra città. Nella stessa riunione, il Guccione ribadì, nel suo intervento, che superata la fase del commissariamento, periodo più buio della sua storia, Rende avrebbe dovuto ricoprire il ruolo da protagonista che gli spetta nel processo di unificazione. E, continuò, che solo dopo la corretta progettazione, anche con estensione dei confini, e la favorevole sperimentazione, si può arrivare, eventualmente, alla costituzione di una nuova città. Inoltre, in modo spregiudicato, come è suo costume, Guccione lascia intendere che i problemi di Cosenza, e di chi li ha generati, possano essere risolti solo con l’annessione di Rende ed in danno dei cittadini di queste nobili comunità».
Per il Comitato Cittadino Spontaneo di Rende «Guccione, dunque, si erge ad evidente ispiratore di assurde posizioni anti-democratiche assunte da noti dirigenti ed eletti del Pd cosentino e calabrese; e rinnega, insieme ad essi, valori e i principi del partito cui appartiene, sostenendo un referendum truffa, che rappresenta un vero e proprio assassinio dei principi basilari della democrazia. Fosse vivo Leoncavallo, anche risentito per l’incomprensibile esclusione di Montalto, avrebbe dedicato a questi signori una riedizione della sua nota ed apprezzata opera lirica».

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