Stretta pensioni, sette mesi in più per chi ha versato 42 anni di contributi
Nel 2025, potrebbe essere allungata la finestra per ritirarsi dal mondo occupazionale

ROMA Possibile stretta in arrivo per chi punta alla pensione anticipata solo sulla base dei contributi versati: per la legge di Bilancio, secondo quanto si apprende, si starebbe esaminando la possibilità di introdurre un allungamento delle finestre per l’accesso alla pensione anticipata, con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 per le donne), che al momento sono ferme a tre mesi. Da quest’anno sono state allungate le finestre per Quota 103 da 3 a 7 mesi per il privato e da 6 a 9 per il pubblico. Per l’anno prossimo sarebbe in atto una discussione sull’allungamento delle finestre per le anticipate, indipendentemente dall’età, da 3 a 6-7 mesi. L’aumento delle finestre porterebbe all’uscita dal lavoro dopo 43 anni e 4 mesi – o addirittura a 43 anni e 5 mesi nel caso di lungamento della finestra a 7 mesi – per gli uomini e dopo 42 anni e 4 mesi per le donne. Si ripristinerebbe così l’equilibrio con il canale di Quota 103 (62 anni di età e 41 contributi) diventato non solo più difficilmente raggiungibile con l’allungamento delle finestre ma anche meno conveniente con l’imposizione del metodo di ricalcolo contributivo che per molti significa una riduzione a regime dell’assegno pensionistico. Sembra invece remota, ma non esclusa del tutto, che si possa introdurre anche per le pensioni anticipate con 42 anni e 10 mesi, indipendentemente dall’età, la possibile introduzione del metodo di calcolo contributivo da applicare su tutti i contributi versati. Questo intervento comporterebbe un risparmio significativo ma sarebbe difficilmente accettabile dall’ attuale maggioranza oltre che dai sindacati. (ANSA)
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