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Corecom, se il Comitato per le comunicazioni non comunica: storia di un’anomalia calabrese

Attività ferme da mesi, il ruolo del presidente Scarpino congelato e il dirigente Priolo, che ne faceva le veci, infortunato: organismo senza governo

Pubblicato il: 15/09/2024 – 14:16
Corecom, se il Comitato per le comunicazioni non comunica: storia di un’anomalia calabrese

COSENZA Nella Regione al contrario dove le emergenze sono diventate normalità è normale anche che il Comitato per le Comunicazioni non comunichi: il Corecom è afono. E praticamente senza una guida, pur essendo un organo importante, strettamente connesso com’è all’AgCom, di cui è il “braccio armato” in fatto di vigilanza a livello regionale.
Il profilo facebook è fermo esattamente da tre mesi (ultimo post 17 giugno dedicato alla – prendete fiato – Prima edizione del “Premio di qualità per i migliori contenuti comunicativi/informativi attinenti alla tutela e valorizzazione della lingua e del patrimonio storico culturale delle minoranze linguistiche calabresi”), il sito da due: l’ultimo comunicato dell’ente che non comunica riguarda la “Vicinanza e solidarietà all’emittente Video Calabria a seguito dell’azione intimidatoria subita” (23 luglio) mentre l’ultima delibera risale al 1° luglio; casualmente è la stessa data in cui l’Aterp aveva chiesto al presidente Fulvio Scarpino di mettersi in aspettativa.
Poi il silenzio, l’estate e oggi la speranza che questa afonia del Corecom sia dovuta ancora alla coda della stagione che ufficialmente declinerà sabato prossimo 21 settembre. In attesa di un rilancio alla grande, però, tocca registrare una sparizione: incrociamo le dita per vedere se tra un mese sarà aggiornata almeno la “Programmazione attività”, una scarna paginetta – 6 titoli dal 2017 – sul fabbisogno finanziario, unico momento in cui il Comitato regionale per le Comunicazioni riemerge per un passaggio in Consiglio regionale; il programma delle attività per l’anno 2024 è stato approvato nella seduta consiliare del 23 ottobre scorso.
Il Comitato, che il 27 ottobre dovrebbe spegnere due candeline, è composto oltre che dal presidente Scarpino, avvocato, dal suo vice Mario Mazza anch’egli avvocato e dal segretario Pasquale Petrolo, giornalista e predecessore dell’attuale presidente che, quasi come regalo di Natale, avrebbe firmato l’«autorizzazione postuma» a Scarpino per lo svolgimento del ruolo.
Qui il caso si complica perché proprio sulla nomina di Scarpino incombe una determina della commissaria straordinaria Aterp (Maria Carmela Iannini), la determina 116 del 24 luglio, secondo cui lo stesso Scarpino, dipendente dell’Azienda territoriale Edilizia residenziale pubblica, non avrebbe avuto l’«autorizzazione preventiva» dal Consiglio regionale.
La vicenda ha avuto un’altra frenata nel momento in cui il dirigente che faceva le veci di Scarpino, Maurizio Priolo, direttore del Corecom Calabria, si è infortunato cadendo dalle scale.
Non c’è pace per il Corecom, decapitato e adesso pure infortunato. (euf)

Nella foto: da sinistra Petrolo, Mazza e Scarpino

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