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il pensiero

Non possiamo facilmente abbandonare il nostro passato

Colui che pensa di essere immune dal proprio passato, il retorico dell’antinostalgia, resta spesso ancorato all’universo scomparso, è fermo, appare incapace di trovare e percorrere nuove strade. Chi…

Pubblicato il: 25/09/2024 – 14:27
di Vito Teti
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Non possiamo facilmente abbandonare il nostro passato

Colui che pensa di essere immune dal proprio passato, il retorico dell’antinostalgia, resta spesso ancorato all’universo scomparso, è fermo, appare incapace di trovare e percorrere nuove strade. Chi invece ha un punto di partenza, a cui ritorna con la memoria, sa mettersi in viaggio per cercare nuovi punti di arrivo e di partenza. Non possiamo abbandonare facilmente il nostro passato, non possiamo liberarci delle nostre origini con un decreto della mente o della volontà. Destinato a scoprire e ad abitare l’universo, forse, è l’uomo che non rinuncia alla pesantezza e alla solidità della terra su cui ha lasciato incancellabili orme prima di mettersi in viaggio. Si potrebbe supporre che dalle infermità della memoria di cui parla Emil Cioran si guarisca con l’esercizio della dimenticanza. Ma memoria e oblio non sembrano evocabili a nostro piacimento, e forse non bisogna avere paura di scoprire che il paradiso dell’infanzia è spesso l’esito degli inganni della memoria: chi ha bisogno di inventare un paradiso “all’indietro” è alla ricerca di un nuovo paradiso, qui ed oggi, perché il sentimento delle origini è inseparabile dal sentimento che abbiamo del nostro presente. Il passato, per quanto sforzi facciamo, non può essere al- lontanato dall’oggi: non possiamo fuggire dalle origini che ci inseguono, e saremo sempre anche quello che un tempo siamo stati; anche quando rifiutiamo le nostre origini, anche quando le viviamo come un insopportabile fardello, noi restiamo figli dei luoghi e dei tempi in cui siamo nati. Allentare i legami delle origini, sottrarsi al loro peso, rifuggire da ogni retorica delle radici, vivere senza l’oppressione di antichi e perturbanti fantasmi è possibile soltanto se abbiamo memoria della nostra provenienza e appartenenza. L’ombra del villaggio può accompagnarci nel viaggio in cui rischiamo di smarrire la nostra ombra, ma occorre controllare che i fantasmi del passato non si trasformino in inquieti ed erranti vampiri; per questo, bisogna accoglierli come aiutanti benevoli, disposti a farci camminare ancora. La memoria del passato può diventare la nostra casa, ma non deve trasformarsi nella nostra prigione.

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