ROMA «Il 90 per cento dei migranti paga i trafficanti per cercare di raggiungere l’Europa, con cifre che arrivano a 20mila euro, e questo genera un giro d’affari annuo che su scala mondiale oscilla tra i 4,7 e i 6 miliardi di euro. Chi continua a sostenere l’immigrazione incontrollata, non può far finta di non sapere che in realtà si alimenta un business di natura internazionale, che ha superato ampiamente quello delle armi e raggiunto per volumi di denaro il traffico di droga». E’ quanto sottolinea, in una intervista rilasciata al Giornale, la dirigente di FdI e sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro. Sulla cittadinanza italiana, l’ex presidente della provincia di Catanzaro risponde così: «Non è un semplice pezzo di carta. Deve rappresentare soprattutto la condivisione di valori e di regole. Deve rappresentare l’assunzione di obblighi verso la comunità prima che lo strumento con cui rivendicare diritti. La concessione della cittadinanza deve essere l’esito di un percorso di integrazione e non l’eventuale presupposto, come vorrebbe una sinistra che continua a dare priorità a problemi che non ci sono». Sullo ius scholae, «non esiste in alcun paese europeo e ribadisco che si tratta di un tema che non è nell’agenda del governo».
La sottosegretaria poi si sofferma sulle prossime azioni del Governa in merito ai flussi migratori. «Vogliamo intervenire sulle pratiche fraudolente compiute da imprese che esistono solo sulla carta (…) poi ci sono altre norme che riguardano un’ipotesi di prolungamento della validità del permesso per lavoro stagionale, e la previsione di un ulteriore stock di permessi per rispondere alla forte richiesta di badanti».
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