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Mussolini, il circo, le feste dell’Unità, il pallone e gli skater. I formidabili ottant’anni di piazza Cappello

Il 2 ottobre 1944 l’intitolazione all’operaio vittima della violenza fascista: un contrappasso davanti alla ex Casa Littoria Michele Bianchi

Pubblicato il: 29/09/2024 – 16:08
di Eugenio Furia
Mussolini, il circo, le feste dell’Unità, il pallone e gli skater. I formidabili ottant’anni di piazza Cappello

COSENZA In un antico filmato dell’Istituto Luce si vedono sventolare centinaia di fazzoletti nella piazza, dedicata allora a Michele Bianchi, gremita per una visita importante: le sartine del vicino laboratorio di via Parisio avevano cucito giorno e notte per assicurare la coreografia che a suo modo passò alla storia, eternata nelle immagini “di regime” che ancora oggi raccontano il Ventennio tra poche luci e molte ombre.
Facciamo un salto indietro di un lustro: nel 1934 era sorto in quella stessa piazza il Palazzo del Littorio, sede del Partito nazionale fascista di cui il belmontese Bianchi fu primo segretario, costruito in otto mesi su un’area offerta dall’Istituto case popolari anche grazie all’offerta di Benito Mussolini (670mila lire, circa la metà dell’importo): il Duce parlò dal maestoso balcone il 30 marzo 1939, è quello il comizio con i fazzolettini bianchi.

La ex piazza del Littorio – intitolata per decisione del Partito d’Azione e del sindaco socialista Vaccaro, esattamente ottant’anni fa (2 ottobre 1944) quasi per contrappasso a Paolo Cappello, operaio vittima della violenza fascista ucciso vent’anni prima – è ancora oggi dominata dal prospetto monumentale in stile Rinascimento, raro esempio di architettura “imperiale” a Cosenza: l’edificio a tre piani era caratterizzato da motivi ornamentali a tema fasci littori e dalla grande scritta Casa Littoria Michele Bianchi, elementi oggi spariti dopo la damnatio memoriae del secondo dopo-guerra a differenza di fregi e intonaci restaurati nel 1989. Oggi il palazzone ospita la scuola media G. B. Vico ma, requisito nel 1944, divenne il primo e unico istituto tecnico femminile a sud di Napoli, intitolato il 5 dicembre 1948 ad Antonia Nitti (nata Persico), promotrice delle scuole professionali femminili e moglie del parlamentare lucano Francesco Saverio Nitti che fu presente alla cerimonia d’intitolazione. «All’ora di educazione fisica se si andava in terrazza a farla guardavamo “divertiti” i pazienti con braccia o gambe ingessate che erano nel giardino della clinica Scarnati» ricorda una ex alunna del “femminile”, dove le cronache raccontano di un seminario-concerto tenuto dal cantautore Sergio Endrigo nel marzo del 1999.

Il circo, le feste dell’Unità e gli sport di strada

Ma la piazza, peraltro attigua all’ospedale dell’Annunziata, che per generazioni di cosentini è legata anche al ricordo delle vaccinazioni (l’ambulatorio nasce nel 1958 come centro anti-polio) ospitò negli anni il circo – nel 1954 quello delle sorelle Medrano portò in due treni speciali 150 animali e 200 addetti – e la festa dell’Unità (1958) a dimostrazione che prima dello sviluppo a nord della città iniziato nei Sessanta era questa una delle piazze più baricentriche.
Negli anni Settanta la giunta Lio intervenne con la piantumazione di grandi pini che ancora oggi coprono la facciata della scuola, e la collocazione di gradoni di cemento e anfiteatri che furono smantellati in era Mancini: nel marzo 1998 fu inaugurata la nuova piazza dove nel settembre dello stesso anno una quarantina di genitori bivaccarono di notte per iscrivere i figli alle sezioni (ritenute) migliori della media “Vico”, «come nel far west vinceva chi arrivava primo» annota Enzo Stancati nel terzo volume della sua monumentale opera “Cosenza nei suoi quartieri” (Luigi Pellegrini editore, 2007).
Nel frattempo il grande slargo di epiche partite di calcio era stato individuato dagli skater come luogo d’elezione, essendo lo skate park di viale Mancini ancora inimmaginabile. Oggi la piazza è tra i luoghi “satellitari” rispetto alla movida attirata qui dalla presenza di locali e cocktail bar dunque dagli zainetti della mattina si passa agli spritz con un elemento in comune ovvero la sosta selvaggia.

Dalle bombe al degrado

Se i bombardamenti del 1943 aprirono nella piazza una voragine di 50 metri, anche oggi la pavimentazione sembra “bombardata” tanto è sconnessa, e meriterebbe più che la manutenzione un rifacimento. «È mia intenzione intervenire sull’ennesimo “macello” ereditato dai miei predecessori» ha affermato nei giorni scorsi il sindaco Franz Caruso a proposito «dell’immagine degradata e fatiscente di Piazza Cappello, abbandonata a se stessa e dimenticata da troppi anni, per ridarle dignità e decoro, oltre che sicurezza. Il mio impegno per la piazza intitolata alla memoria del muratore socialista, barbaramente ucciso dai fascisti, è noto a tutti – ha aggiunto –. Apprezzo, pertanto, le sollecitazioni in tal senso postate sui social da rappresentanti della minoranza che del luogo in oggetto potevano interessarsi quando hanno ricoperto ruoli di primo piano nella passata amministrazione. Ma non importa. Per quanto mi riguarda, infatti, mi sono già da tempo posto l’interrogativo di come risolvere la problematica, effettuando, peraltro, già dei sopralluoghi, l’ultimo dei quali circa due mesi fa con il nuovo dirigente Salvatore Modesto, con il quale abbiamo ipotizzato un intervento di recupero importante da incanalare su un nuovo finanziamento pubblico. Mi preme chiarire, però, che questo mio impegno, pur essendo il luogo a me particolarmente caro, essendomi in questa piazza sbucciato più volte le ginocchia da ragazzino, rincorrendo un pallone con gli amici del tempo, non risponde ad un sentimento personale di affezione. Esso è dovuto, invece, dalla responsabilità per la carica di sindaco che ricopro, portandomi ad agire come un buon padre di famiglia che risolve le emergenze rispettandone le priorità, coagulando e non facendo disperdere risorse pubbliche. È questa una impostazione culturale ed ideologica su cui si basa l’azione riformista che porto avanti per la rinascita di Cosenza» ha concluso il sindaco Caruso. (e.furia@corrierecal.it)

spazzamento piazza cappello
Spazzamento notturno a piazza Cappello
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