VIBO VALENTIA Continua a far discutere il caso del presunto assessore incompatibile per debiti al Comune di Vibo Valentia. Dopo l’interrogazione posta dalla consigliera d’opposizione Maria Rosaria Nesci, le polemiche sono continuate in Commissione e con gli esponenti di minoranza che hanno continuato a chiedere chiarimenti al sindaco Enzo Romeo. Dopo il Consiglio era arrivato anche un duro attacco dell’ex sindaca Maria Limardo. Sulla vicenda oggi si è espresso il segretario comunale Domenico Libero Scuglia, il quale, rimandando la decisione al Consiglio comunale, ha poi aggiunto di essersi rivolto al Viminale. «Pur nella certezza – ha detto – di un operato limpido e fondato, ritengo doveroso quanto utile, allo scopo di levare ogni incertezza e ogni ulteriore illazione su eventuali e non provate manchevolezze, anche mediante un approfondimento tramite l’inoltro di uno specifico quesito relativo al caso di specie, al competente Ufficio del Ministero degli Interni».
Parole riprese dallo stesso sindaco Enzo Romeo che poco dopo ha rotto il silenzio tramite un comunicato stampa: «Ho inteso richiedere un accurato approfondimento giuridico-amministrativo e pur rassicurato sul modello di verifica eseguito, ho concordato con il Segretario Generale circa l’opportunità, in merito al caso prospettatomi, di richiedere, attraverso un quesito che sarà specifico e calzante, un parere al competente Ufficio del Ministero degli Interni». Continuando il sindaco ha aggiunto: «Ribadisco la mia fiducia nell’operato degli Uffici Comunali e non ritengo vi siano, allo stato dei fatti e degli atti, elementi tali da suscitare le reazioni scomposte e gli attacchi strumentali che ho avuto modo di registrare e di leggere in questi ultimi giorni. Gli atti sono trasparenti e veritieri, nulla è stato nascosto ma nulla può essere considerato definitivo e sancito fino all’esito del quesito poc’anzi indicato».
«Fatto questo imparziale passaggio, mi riservo una valutazione politica ad ampio raggio, come è nelle mie facoltà, per porre entro un argine ancora più solido la maggioranza di area progressista. Evidenzio, a margine, l’ingenerosità sferzante dei giudizi e delle accuse che mi vengono rivolte: il mio operato rimane, per carattere e prassi, sempre prudente e attento. Laddove dovessero emergere elementi di cogente impraticabilità giuridico-funzionale, sarò il primo a chiedere e certamente ad ottenere che questi vengano rimossi nell’interesse dell’amministrazione comunale, ben consapevole di essermi circondato di figure leali e oneste che non attenderanno nemmeno un attimo ad assumere decisioni adeguate, limpide e inequivocabili, per serietà, qualità etiche e dirittura morale».
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