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l’allarme

Operazioni sospette, a Reggio “alert” mafiosi oltre il 59%

Report di Unimpresa sul riciclaggio: in aumento le segnalazioni di movimenti legati alle cosche

Pubblicato il: 05/10/2024 – 12:45
Operazioni sospette, a Reggio “alert” mafiosi oltre il 59%

ROMA “C’è una esplosione dell’infiltrazione mafiosa nell’economia reale e nella finanza: il termometro delle operazioni sospette di riciclaggio, infatti, segna un aumento dell’85%, tra il 2022 e il 2023, per quanto riguarda i movimenti di denaro sporco legati a organizzazioni criminali. Se, in generale, le segnalazioni di operazioni sospette, per lo più registrate dalle banche, hanno fatto registrare un calo di circa il 3% negli scorsi 12 mesi da 155mila a 150mila, quelle riconducibili alle mafie sono crescite sistematicamente negli ultimi due anni: erano 22.654 nel 2021, sono salite e 28.688 nel 2022 per poi “schizzare” a quota 53.046 nel 2023. La città più permeata dalla finanza delle mafie è Roma, con 5.451 operazioni di denaro riconducibili appunto a organizzazioni criminali, pari al 10% del totale nazionale, seguita a ruota da Milano (5.196 segnalazioni, 9,8%) e Napoli (5.135 movimenti, 9,7%)”. È quanto emerge da una ricerca del Centro studi di Unimpresa, “I capoluoghi di regione di Lazio, Lombardia e Campania raccolgono un terzo dei movimenti di denaro sporco della criminalità organizzata. A Reggio Calabria, Caserta e Napoli la quota di alert ‘mafiosi’ è superiore o vicina al 50%: è la spia di una situazione cronicamente pericolosa”. Secondo Unimpresa “le mafie muovono denaro sporco anche sui canali digitali: le segnalazioni di movimenti online accostabili a organizzazioni criminali, nel 2023, sono state 4.956, pari al 9,3% del totale”. “La criminalità organizzata è permeata nella economia reale e la sfida del Paese è aggredire sempre di più le mafie, a tutti i livelli e in tutti i territori. Serve un’azione congiunta da parte di governo, magistratura, Forze dell’ordine e istituzioni finanziarie. Nessuno deve voltare le spalle a questo problema. Le organizzazioni criminali sono tra i migliori e più capaci utilizzatori dell’ingegneria finanziaria e le indagini sono sempre più complesse, ma non dobbiamo arrenderci” commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.

I contenuti della ricerca

Secondo la ricerca del Centro studi di Unimpresa, che ha rielaborato dati dell’Unità di informazione finanziaria, l’anno scorso si è registrata, anche per motivo di una più corretta classificazione dei dati raccolti dalle banche, una vera e propria esplosione dei movimenti di denaro realizzati dalle organizzazioni criminali: il dato si è attestato a quota 53.046 ed è in aumento dell’84,9% rispetto al 2022, quando l’asticella si era fermata a quota 28.688, contro le 22.654 del 2021. Il trend è dunque in forte aumento e si confronta con l’andamento diverso del dato generale. Nel 2021 il totale delle segnalazioni di operazioni sospette era pari a 139.254 con quelle accostabili alle organizzazioni criminali pari al 16,2%, nel 2022 il totale è salito a 155.426, di cui il 18,5% in odore di mafia, mentre nel 2023 si è registrata una diminuzione di 5.008 segnalazioni (-3,2%), scese a quota 150.418 unità, ma quelle “mafiose” sono volate al 35,3% del totale. Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, nel 2023 le manovre finanziarie delle mafie si concentrano a Roma (10,3%, 5.451 operazioni segnalate), Milano (9,8%, 5.196 movimenti) e Napoli (9,7%, 5.135 alert). I capoluoghi di regione di Lazio, Lombardia e Campania raccolgono dunque un terzo dei movimenti di denaro sporco della criminalità organizzata: complessivamente, 15.782 operazioni sospette pari al 29,8% del totale nazionale. L’altro fronte particolarmente rilevante è rappresentato dall’ambito digitale: le segnalazioni di operazioni sospette realizzate online da organizzazioni criminali sono state, lo scorso anno, 4.956 pari al 9,3% del totale. A seguire: Torino con 1.628 segnalazioni (3,1%), Brescia 1.366 (2,6%), Caserta 1.176 (2,2%), Palermo 1.046 (2,0%), Salerno 981 (1,8%), Firenze 813 (1,5%), Bologna 745 (1,4%), Catania 743 (1,4%), Bari 720 (1,4%), Bergamo 712 (1,3%), Reggio Calabria 685 (1,3%), Verona 619 (1,2%), Padova 617 (1,2%), Modena 588 (1,1%), Monza-Brianza 565 (1,1%), Lecce 533 (1,0%), Treviso 510 (1,0%), Varese 505 (1,0%) e Vicenza 505 (1,0%). In tutte le altre province italiane sono state raccolte, complessivamente, 17.251 segnalazioni di sospetto riciclaggio accostabile alle mafie pari al 32,5% del totale. Vuol dire che due terzi dei movimenti finanziari accostabili alle organizzazioni criminali è distribuito in 22 città e sui canali digitali. Per quanto riguarda la quota, sui territori, di movimenti di denaro sporco riconducibili alle mafie rispetto al totale delle operazioni sospette, il record è a Reggio Calabria col 59,7% del totale, seguita da Caserta (51,3%) e Napoli (49,4%). Questo dato indica la pervasività delle organizzazioni criminali sui territori e la capacità di utilizzo dei canali finanziari. A seguire: Salerno 43,9%, Palermo 41,3%, Brescia 41,1%, Bari 39,7%, Roma 39,3%, Catania 38,4%, Monza-Brianza 37,4%, Lecce 36,6%, Varese 35,6%, Bergamo 35,1%, Modena 34,4%, Milano 34,0%, Bologna 33,1%, Torino 32,2%, Firenze 31,9%, Verona 31,4%, Padova31,4%, Treviso 28,8%, Vicenza 26,0%. Nelle altre province la quota si attesta al 30,9%, mentre per quanto riguarda i canali digitali è pari al 35,1%.

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