Si occuperà di criminalità organizzata e dell’intreccio tra economia legale e illegale la puntata di “PresaDiretta” in onda domani alle 21.40 su Rai 3, dal titolo “La mafia dei soldi”. Droga e sangue, telefoni criptati e fiumi di denaro, sentieri del narcotraffico e grattacieli lussuosi, persino un’isola di fronte a Dubai, oggi sequestrata dallo Stato italiano. Sono tante e inaspettate le sfaccettature dell’holding internazionale della criminalità organizzata. Dalla Triple Frontera in Sudamerica ai mercati finanziari, “PresaDiretta” racconta le macromafie attraverso la storia di due tra i principali broker mondiali, latitanti per decenni e ora nelle carceri italiane: Rocco Morabito, con la sua misteriosa fuga dal carcere di Montevideo, e Raffaele Imperiale, con la sua incalcolabile ricchezza. E poi la ricostruzione della faida di Scampia, dove è cominciata l’ascesa ai massimi livelli della criminalità internazionale proprio di Imperiale, i suoi affari in Olanda e la guerra di mafia che ha insanguinato quel Paese, il possesso di due quadri di Van Gogh e le immagini in esclusiva del momento in cui gli investigatori hanno sequestrato i due inestimabili capolavori.
Sarà una puntata speciale, con il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nicola Gratteri, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, il prefetto Vittorio Rizzi, il direttore della Polizia criminale Raffaele Grassi. “Phantom secure”, “Encrochat”, “SkyEcc” sono invece i nomi con cui si apre “Aspettando PresaDiretta”, nella prima parte della serata, dalle 20.35 fino alle 21.25 circa. Erano stati pensati per proteggere la privacy di manager e vip, sono diventati lo strumento di comunicazione tecnologicamente più raffinato per narcotrafficanti e mafiosi: sono i criptotelefonini, dietro i quali ci sono imprenditori spregiudicati, FBI, hackers, investigatori europei. La decriptazione dei messaggi che si sono scambiati per anni i criminali di tutto il pianeta consentirà di avviare nei tribunali centinaia di inchieste. Come “Eureka”, la più grande operazione mai realizzata contro la ‘Ndrangheta in Europa, partita dalla Procura di Reggio Calabria e arrivata a coinvolgere altri sette Paesi europei, 108 persone arrestate solo in Italia
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