COSENZA E’ una infinita vicenda di precariato quella che riguarda i docenti della provincia di Cosenza che chiedono che i loro diritti vengano finalmente rispettati. Una vera e propria battaglia che si protrae da tempo per la pubblicazione integrale e lo scorrimento delle graduatorie di merito del concorso Pnrr 2023. Una storia lunga nel tempo, sostenuta strenuamente dalla Flc Cgil Nazionale.
Tutti gli iscritti del Comitato Docenti Idonei Concorso Pnrr 2023, col sostegno dell’Ufficio Legale del sindacato, hanno presentato richiesta di accesso agli atti e lo scorso 12 ottobre, insieme al segretario generale di Cosenza Francesco Piro, hanno consegnato un documento con le loro rivendicazioni al deputato Francesco Mari di Avs-Alleanza Verdi Sinistra Italiana affinché faccia sentire in Parlamento anche la voce dei docenti precari cosentini.
Da anni l’Ufficio legale cosentino del sindacato è rappresentato dalla avvocata Maria Valentina Ricca che, insieme a Piro, attraverso le pagine del Corriere della Calabria, ritiene utile fare chiarezza sulle principali vertenze in materia di diritto scolastico, «considerate – rivelano entrambi – le continue fake news che ci vengono segnalate dai lavoratori».
«Premetto che per il nostro Ufficio – continua Piro – la vertenzialità non è uno specchietto per le allodole diretto esclusivamente al tesseramento selvaggio; al contrario riteniamo che attraverso la vertenzialità si possa non solo ottenere giustizia, ma anche costruire democrazia con la partecipazione concreta ed attiva dei lavoratori alle nostre battaglie che procedono in partnership a livello politico sindacale ed a livello giudiziale».
Ma quali sono le vertenze attive nell’ufficio legale di Cosenza? «Attualmente – afferma l’avvocata Ricca – sono in corso le vertenze per il riconoscimento della Carta docente per gli insegnanti precari. Abbiamo centinaia di sentenze definitive che riconoscono questo sacrosanto diritto dei precari e che il ministero tarda ad eseguire adducendo le scuse più strampalate. Stiamo raccogliendo le adesioni per il riconoscimento giuridico dell’anno 2013, in cui fu bloccato lo scatto stipendiale per tutto l’impiego pubblico dal governo Berlusconi e rispetto al quale c’è stata una apertura in seguito ad una ordinanza della Cassazione dell’11 giugno 2024. Per questa vertenza stiamo distribuendo la diffida interruttiva dei termini di prescrizione e stiamo approntando i calcoli sulle eventuali differenze stipendiali con un programma contabile trasmesso da Flc Cgil Nazionale». Tuttavia, la battaglia si preannuncia lunga». «Si preannuncia lunga proprio per l’ingente esborso richiesto all’attuale governo e per questo, aspettando una ulteriore pronuncia della Cassazione prevista per gennaio 2025, ci impegneremo a valutare con i lavoratori l’opportunità delle singole vertenze. Noi oltre alle tutele individuali a cui siamo sempre disponibili, portiamo avanti i ricorsi per il riconoscimento integrale del pre-ruolo di tutto il personale scolastico».
Sempre riguardo la vertenzialità, l’avvocata Maria Valentina Ricca spiega in maniera più approfondita quali sono i problemi riscontrati sulle fake news. «Sui social – sottolinea – si fa a prescindere una informazione sbagliata perché troppo sintetica e purtroppo spesso anche ingannevole. In continuazione ci arrivano segnalazioni e richieste da parte dei lavoratori di ricorsi sponsorizzati da altre sigle sindacali, ovvero da associazioni di operatori del mondo scolastico che non stanno né in cielo né in terra. Si richiedono ai lavoratori esborsi iniziali minimi, ovvero nulli, che però si trasformano, nel prosieguo del processo, in continue richieste di denaro cui non corrispondono altrettante informazioni in merito alle azioni legali avanzate».
La fake news per eccellenza è garantire l’esito di un processo. «E’ proprio così – conferma Ricca – non esistono processi vinti, ma semplicemente azioni legali per le quali si fa una valutazione di fondatezza. Gli orientamenti giurisprudenziali prescindono da noi. Stiamo per esempio informando i lavoratori che non tutti i Giudici del Tribunale di Cosenza riconoscono il maggior punteggio per il servizio militare nelle graduatorie Ata e che se è vero che il Giudice amministrativo si è pronunciato favorevolmente in sede cautelare, è altrettanto vero che le ordinanze che hanno riconosciuto il maggior punteggio sono state tutte appellate dalla Avvocatura Generale al Consiglio di Stato». «Anche per quanto riguarda il funzionamento dell’algoritmo delle Gps – prosegue l’avvocata di Flc Cgil – dobbiamo segnalare che il Tribunale cosentino ci ha dato ragione nel 2022, mentre successivamente l’orientamento appare, almeno parzialmente, mutato. Portiamo avanti la funzione politico sociale della vertenzialità con quella onestà che non significa necessariamente imbattibilità, ma che comunque è doverosa nei confronti di tutto il personale scolastico che in questo momento storico è chiamato a sforzi inutili e dispendiosi da parte di un sistema che combattiamo ogni giorno».
Ma cosa consiglia il segretario Franceso Piro ai lavoratori della scuola che vogliono fare ricorso? «Il consiglio – dice – è di non lasciarsi abbindolare dalle informazioni frettolose veicolate sui social, ma di consultare sempre professionisti del settore scolastico che non è di facile approccio per tutti. Le battaglie si combattono insieme attraverso processi democratici e di partecipazione, non dietro le scrivanie e nemmeno dietro una tastiera». (f.veltri@corrierecal.it)
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