Furgiuele, il “Salvini di Calabria” che si allena da sindaco di Lamezia Terme

LAMEZIA TERME Dio, Sambiase e (buona domenica in) famiglia. L’esergo sui suoi canali social è un motto dannunziano che trasmette ecumenica fiducia nell’aiuto divino, tratto da una frase di San Paolo (Lettera ai Romani, 8, 31): “Si Deus pro nobis, quis contra nos?» (se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?).  
Domenico Furgiuele, vicepresidente del gruppo della Lega alla Camera dei deputati, al suo mentore Matteo Salvini fece fare addirittura un video a sostegno del Sambiase nel campionato di calcio di serie D. 
Mascella volitiva e Ray-ban a goccia, Furgiuele a Roma veste elegantissimo (Brioni uno dei marchi preferiti) mentre vira al denim quando è in versione tifoso: è allora che le stringate lasciano il posto ai Dr. Martens e le “domeniche in famiglia”, per citare il format spesso ambientato in cucina che rilancia sui social con moglie e cognata ai fornelli, si trasformano in domeniche in curva. 

Nel pamphlet “Il militante ignoto”, che giovedì 14 novembre presenterà all’ombra della torre di Pisa, Furgiuele ha raccontato come sia possibile conciliare la militanza di strada (nella Lega da dieci anni, ha iniziato nelle “giovanili” di Alleanza Nazionale e poi ne La Destra) e l’impegno istituzionale (è al secondo mandato, il primo nel 2018): Furgiuele di lotta e di governo. Ma anche papabile candidato sindaco di Lamezia Terme per il dopo-Mascaro; è così che qualcuno dei suoi lo vorrebbe, e lui stesso non sembra del tutto disinteressato all’eventualità né nasconde il legame col territorio – un paio di giorni fa eccolo non a caso in visita a Sant’Eufemia tra consiglieri comunali e cittadini per documentare, con tanto di reel per i suoi profili social, il degrado del quartiere lametino in un sopralluogo che aveva tutta la prossemica del sindaco “tra la gente e per la gente”. Un segnale? Il tutto mentre Doris Lo Moro si avvia a vincere il sondaggio commissionato dal Partito democratico e il dominus di Forza Italia Cannizzaro frena su una eventuale ricandidatura di Paolo Mascaro («si confronti con la coalizione»).

A proposito di social: oltre alla già citata domenica ai fornelli che coniuga come da tradizione salviniana il cibo e la famiglia, Furgiuele usa Instagram come manifesto politico perpetuo: tra una foto da sbandieratore sotto le insegne del Sole delle Alpi a Pontida e un frame dall’ultima audizione in commissione, ecco grafici e tabelle con i finanziamenti del governo per la Calabria e per Lamezia, ma anche selfie e video motivazionali in palestra o citazioni antisovietiche alquanto agée (“Avanti ragazzi di Buda” sulle rivolte dei ragazzi ungheresi). 
Lo scorso giugno è approdato sulle cronache politiche nazionali (nel 2022 era finito in quelle giudiziarie): durante una bagarre alla Camera dove si discute di autonomia, viene espulso per aver fatto il segno della Decima Mas, salvo poi giustificarsi: «Era la X di XFactor». Avvicinandosi il Natale, suggeriamo a Furgiuele di fare attenzione ai bigliettini d’auguri: «Merry Xmas» meglio di no. (euf) 

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