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“I luoghi dell’anima”, il concorso di scrittura di LiberaMente che dà voce ai detenuti di Cosenza

Il laboratorio ha coinvolti dieci persone. Nei prossimi giorni gli incontri con gli autori Assunta Morrone, Attilio Sabato e Francesco Veltri

Pubblicato il: 14/11/2024 – 10:16
“I luoghi dell’anima”, il concorso di scrittura di LiberaMente che dà voce ai detenuti di Cosenza

COSENZA È giunto alla sua seconda edizione il concorso “I luoghi dell’anima”, un’iniziativa promossa dall’associazione LiberaMente, che si rivolge ai detenuti della casa circondariale di Cosenza. Questo progetto, che unisce cultura e rieducazione, ha trovato nel laboratorio di scrittura creativa e autobiografica un’opportunità unica per i partecipanti di esplorare il proprio mondo interiore, attraverso le parole.
I laboratori, che fanno parte dell’iniziativa più ampia “Libri che camminano”, sono stati realizzati grazie alla collaborazione tra il Comune di Cosenza e il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura, nell’ambito del riconoscimento della città come “Città che legge 2022”. L’obiettivo del progetto è di offrire ai detenuti l’opportunità di avvicinarsi alla lettura e alla scrittura.

Scrittura creativa

Il laboratorio di scrittura creativa, che si è concluso la scorsa settimana, ha coinvolto dieci detenuti di media sicurezza ed è stato condotto dalla giornalista e scrittrice Rosalba Baldino. «È stato un laboratorio con molta partecipazione e per me un’esperienza umana fortissima», ha dichiarato Baldino. «I partecipanti hanno mostrato grande umiltà nell’imparare e interesse per il lavoro svolto insieme che ha rappresentato, per loro, anche uno stimolo alla lettura».
Oltre ai laboratori di scrittura creativa, altri importanti appuntamenti sono previsti per i prossimi mesi. Attualmente, è in fase di conclusione un altro laboratorio condotto dalla scrittrice Elena Giorgiana Mirabelli, mentre nel mese di dicembre inizierà il laboratorio di scrittura autobiografica, curato dalla giornalista Carla Chiappini. Durante questo percorso, i detenuti potranno esplorare non solo la loro creatività, ma anche le esperienze personali più intime, attraverso la scrittura.
Parallelamente alle attività di scrittura, l’istituto penitenziario ospiterà anche tre incontri con autori. Gli scrittori Assunta Morrone, Francesco Veltri (giornalista del Corriere della Calabria) e Attilio Sabato presenteranno i loro libri: “Le montagne che camminano”, “Il mediano di Mauthausen” e “L’ultimo Re”, offrendo ai detenuti un’occasione di confronto diretto con la letteratura.
Molti dei partecipanti al laboratorio sono detenuti stranieri, e proprio attraverso la scrittura e la lettura riescono a compiere un vero e proprio viaggio dentro se stessi, affidando alle parole le proprie emozioni e riflessioni. Le opere prodotte – poesie e racconti – saranno sottoposte al concorso “I luoghi dell’anima” e verranno raccolte nel terzo volume della serie “Controluce, racconti dal carcere”.

Una giuria d’eccezione

I lavori dei detenuti saranno esaminati da una giuria composta da figure di spicco del panorama culturale e sociale. A presiedere la commissione sarà Mario Bozzo, già alla guida della Fondazione Carical, affiancato dalla dirigente scolastica Rosita Paradiso, dalla dirigente dell’Ambito territoriale di Cosenza dell’Ufficio scolastico regionale, Loredana Giannicola, e da don Enzo Gabrieli, sacerdote e direttore del settimanale Parola di Vita .

Il sostegno alle attività educative in carcere

Francesco Cosentini, presidente dell’associazione LiberaMente, ha sottolineato l’importanza di iniziativa come quella in corso, che confermano il ruolo educativo e rieducativo del carcere. «Siamo sempre più convinti che il carcere debba avere una funzione rieducativa», ha dichiarato Cosentini, ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile il progetto, a partire dalla direttrice della casa circondariale Maria Luisa Mendicino e dal comandante della polizia penitenziaria Agostino Sistino, fino all’area educativa, che ha sostenuto l’iniziativa nonostante le difficoltà logistiche.
Cosentini ha espresso anche soddisfazione per la continuità del progetto, finanziato in parte dalla Fondazione “Con il Sud” e dal Movimento Lavoratori Azione Cattolica, ma anche per il fatto che il Comune di Cosenza abbia deciso di includere la casa circondariale tra i luoghi di lettura, «offrendo così un’importante opportunità di crescita culturale ai detenuti».
Un progetto che, attraverso la lettura e la scrittura, regala a chi vive dietro le sbarre una possibilità di riscatto, ma anche un’occasione per scoprire, o riscoprire, il valore delle parole come strumento di libertà.

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