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l’intervista

La Calabria vista da Strasburgo. Tridico: «Più voce alla nostra regione»

L’europarlamentare del M5s. «Bonifica del Sin cruciale». Su Grillo: «Lo stimo, ma ha scelto un altro approccio». Alleanze? «Con le forze progressiste»

Pubblicato il: 29/11/2024 – 13:51
di Fabio Benincasa
La Calabria vista da Strasburgo. Tridico: «Più voce alla nostra regione»

STRASBURGO «Dobbiamo dare alla Calabria e al Sud la voce che meritano. Questo è e sarà il mio impegno costante in Europa». Pensieri e parole di Pasquale Tridico, economista, professore ordinario all’Università RomaTre, eurodeputato dal 2024 e Capo delegazione del M5S. Al Corriere della Calabria, il membro del gruppo The Left traccia un primo bilancio dell’attività svolta a Strasburgo, dell’impegno assunto con gli elettori e del new deal del Movimento Cinquestelle dopo la turbolenta Costituente che ha lasciato numerosi strascichi.

La Calabria vista da Strasburgo

«Poche settimane fa ho organizzato un convegno a Bruxelles per discutere della crescita delle regioni meridionali con esperti e addetti ai lavori, in particolare sul piano della progettazione europea e dell’uso dei fondi UE. E ho presentato di recente un’interrogazione alla Commissione europea sulla vicenda della bonifica del Sin Crotone – Cassano – Cerchiara, una questione cruciale per il nostro territorio. Sono tanti gli ambiti su cui lavorare, e anche per questo ho deciso di fondare insieme ad altri cittadini, docenti, ricercatori, esponenti del mondo associativo Asprom, un’associazione che si dedicherà interamente al Mezzogiorno per sostenere uno sviluppo sostenibile, che riduca le disuguaglianze sociali, avendo ben presenti le opportunità che l’Europa mette a disposizione per generare un impatto duraturo sui territori».

La seconda Commissione von der Leyen, nei numeri, si è mostrata particolarmente fragile. Qual è il suo giudizio?

«Questa è la Commissione europea più a destra nella storia dell’Unione europea. E noi sin dall’inizio abbiamo voluto marcare una distanza decidendo di non sostenerla, coerenti con le nostre posizioni e le nostre convinzioni. Invece altrove ci sono state incoerenze e contraddizioni, come nel caso della presidente Meloni che appena 4 mesi fa, a luglio, aveva invece votato contro la Presidente Von der Leyen».

E’ corretto sostenere che il M5s sia ormai diventato un partito?

«Non è questione di definizioni. Il Movimento 5 Stelle resta un unicum nel panorama politico italiano, per le sue origini, il suo percorso, i suoi temi e il suo assetto. Con l’Assemblea costituente che si è conclusa pochi giorni fa abbiamo assistito a uno dei più interessanti laboratori di partecipazione e confronto che credo abbia pochi eguali e che fa ben sperare in tempi in cui si toccano percentuali di astensione preoccupanti. Alla nostra Assemblea costituente hanno votato quasi 55 mila persone per discutere di organizzazione e cambiamenti, sì, ma anche di posizionamento politico e di temi su cui concentrare la nostra linea e la nostra azione».

Grillo ostenta serenità e farà ripetere il voto, è preoccupato del risultato?

«Nessun timore. D’altronde non bisogna averne quando si procede con una consultazione democratica. Gli iscritti al M5S torneranno al voto e si esprimeranno sul futuro del progetto.

Qualcuno a Roma sussurra di una ipotesi, in caso di sconfitta, con Conte pronto a dar vita ad un nuovo soggetto politico “lasciando” il M5s nelle mani dell’ex Garante...

«Lascio ad altri queste congetture. Credo che ogni valutazione sul dopo in questo momento sia prematura. Noi siamo concentrati e motivati a concludere questa lunga fase costituente con successo. Questo bagno di democrazia interna ci farà bene».

Cosa pensa di Grillo?

Nutro grande gratitudine e rispetto nei suoi confronti. Insieme a Gianroberto Casaleggio è stato capace di innovare profondamente la politica italiana, usando la rete come nessuno aveva mai fatto prima e portando all’attenzione del Paese temi prima non adeguatamente affrontati. Penso allo sviluppo sostenibile, per esempio, o all’attenzione verso chi vive condizioni di marginalità sociale, come per il progetto del reddito di cittadinanza. In questa fase di riflessione ed evoluzione del M5S avrei voluto ascoltare una sua proposta politica nell’ambito della Costituente avviando un confronto nel merito. Ma ha scelto un altro approccio.

Cosa devono aspettarsi gli elettori dal nuovo corso voluto per il M5s da Giuseppe Conte?

«Questo nuovo corso è il frutto di un confronto approfondito di tutta la comunità del Movimento 5 Stelle che ha scelto come procedere nel futuro. Ha deciso per esempio di collocarsi politicamente nell’area progressista, in modo coerente con i temi che porta avanti e con la nostra appartenenza al gruppo The Left al Parlamento europeo. È un Movimento che continuerà a impegnarsi per la pace, la giustizia sociale, la transizione ecologica. Dobbiamo dare voce a chi non ce l’ha, farci promotori di una strenua lotta alle diseguaglianze, lavorare per la coesione sociale e uno sviluppo sostenibile».

E il campo largo? L’alleanza con le forze di sinistra resta la valida alternativa al governo Meloni?

«Con le forze progressiste c’è e ci sarà un confronto costante. Il campo progressista è alternativo alle destre e in alcune realtà italiane, penso alla Sardegna con la nostra Alessandra Todde e a Napoli con il Sindaco Gaetano Manfredi, sta dando un’ottima prova di governo. Il nostro obiettivo primario è sconfiggere queste destre dannose per il Paese». (f.benincasa@corrierecal.it)

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