ROMA E’ un modo di Beppe Grillo per far parlare di sé. L’ultimo stratagemma era stato il post sui social con cui, anticipando che il giorno successivo avrebbe dato un annuncio “delicato”, ha mantenuto l’attesa viva per almeno 24 ore. Stavolta ha inviato una Lettera a Elly Schlein. Anzi, una “Lettera di referenza per Candidatura di Giuseppe Conte”.
“Gentilissima Elly Schlein. Le scrivo questa lettera di referenze perché ritengo che Giuseppe Conte (simpaticamente Oz) sia la persona giusta per guidare il Partito democratico o, se preferite, di una delle sue correnti”. Così scrive Beppe Grillo nella lettera inviata alla segretaria del Pd Elly Schlein. “Conte – attacca il fondatore del M5S in una sorta di lettera di ‘referenze’ per il leader pentastellato – ha già portato risultati tangibili: ha trasferito milioni di voti dal Movimento 5 Stelle al Pd, contribuendo in modo significativo al rafforzamento della vostra base elettorale”, prosegue il garante con la sua ironia, chiedendo ai dem di “considerare la generosità e l’abnegazione di Conte” nei loro confronti. Grillo definisce Conte “un maestro” nel mantenere “un equilibrio perfetto tra le diverse posizioni, evitando di prendere una posizione chiara senza prima consultare 3 sondaggi e 5 opinionisti. Questa sua abilità lo rende un leader ideale per un partito che vuole unire elettorati diversi senza rischiare di offendere nessuno”.
Il comico rincara: “Conte ha la straordinaria capacità di trasformare ogni sconfitta in un’opportunità di vittimismo, rimanendo sempre al centro della scena politica e incarnando il ruolo di ‘riferimento morale’, anche di fronte a risultati deludenti. Questa abilità lo rende un perfetto ambasciatore per un partito attento alle emozioni dei cittadini”. Il cofondatore del M5S elogia, con sarcasmo, “l’eccezionale abilità” di Conte “nel sopravvivere in contesti politici ostili mantenendo l’armonia con la sola imposizione della sua parola. Come dimenticare le sue voluttuose parole sussurrate alle orecchie di Angela Merkel: ‘la mia forza è che se io dico ‘Ora la smettiamo!’, loro non litigano’. Parole che mostrano l’eleganza e la grazia di chi sa valorizzare la propria squadra e, al tempo stesso, sa sempre dove soffia il vento, senza mai impolverarsi troppo. Abilità imprescindibili per barcamenarsi nel mare agitato delle coalizioni instabili”.
Il M5s è un «progetto meraviglioso e nessuno potrà mai togliere il merito a Beppe Grillo, che rimane fondatore, come ruolo storico». Ma «come si fa a dire che è morto» quando si è appena concluso «un processo costituente che ha visto 22.000 contributi»? «Non solo è un gesto di arroganza dire che questa comunità è morta, non ha proprio senso. Questa invece è una comunità che ha definito nuovi obiettivi strategici, questa comunità ha definito un nuovo percorso, questa comunità vuole incidere, vuole cambiare il paese e ha indicato la strada». Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte, intervistato al Tg2 Post. «Attenzione – ha precisato Conte -, stiamo parlando di una comunità politica, di un movimento politico, non è una setta religiosa, non è una setta paramilitare, non è la casa di un singolo… Qui credo ci sia l’equivoco».
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