Il caso di Cristina Pugliese, la giovane di 27 anni trovata senza vita nel bagno della sua abitazione in provincia di Verona, sta sconvolgendo l’opinione pubblica. La notizia è stata ripresa oggi dal programma Storie Italiane, che ha aperto la puntata con un giallo che tiene in sospeso l’intera comunità. La giovane, secondo quanto emerso, è stata trovata impiccata, ma le circostanze della sua morte sono tutt’altro che chiare, e il fidanzato della vittima è stato indagato nelle ultime ore. La famiglia di Cristina non ha dubbi sulla natura della sua morte. «Non crediamo al suicidio, per niente», hanno dichiarato con fermezza il padre e il fratello della giovane. Le loro parole sono cariche di dolore e incredulità, e mettono in discussione l’ipotesi che la ragazza possa essersi tolta la vita.
Il padre della vittima ha espresso il suo desiderio di giustizia, dichiarando: «Spero che la giustizia faccia chiarezza e faccia il suo lavoro al meglio, ci manca molto Cristina, una cosa del genere non dovrebbe succedere». La sua richiesta di verità e chiarezza su quanto accaduto si intreccia con il sentimento di impotenza di una famiglia che non riesce a darsi pace.
Il fratello della ragazza ha raccontato di come la situazione sia diventata sospetta quando non ha ricevuto risposta a un messaggio vocale inviato a Cristina. «Io le avevo mandato un audio ma non mi aveva risposto, è stata la cosa che ci ha fatto partire e andare là, avevo una sensazione», ha rivelato, spiegando che questa inquietudine li ha spinti a recarsi a casa della sorella per cercare risposte. Tuttavia, come sottolineato dal fratello, le autorità non hanno fornito alcuna informazione né hanno permesso di vedere il corpo di Cristina. «Non ci hanno detto niente, non ci hanno fatto vedere il corpo», ha aggiunto, alimentando il sospetto che ci sia qualcosa di più dietro la morte della giovane.
Le dichiarazioni della famiglia si concentrano soprattutto sulla dinamica del decesso, che appare incompatibile con quella di un suicidio. «La dinamica non fa pensare ad un suicidio, forse sulle scale, ma non così. E poi, se avesse avuto dei problemi, avrebbe reagito in altro modo», ha continuato il fratello, puntando il dito su aspetti che, secondo lui, non coincidono con l’ipotesi di suicidio.
Anche il padre, che aveva visto Cristina solo pochi giorni prima, non crede alla versione ufficiale: «Io l’ho vista mercoledì mattina, era solare, stava bene». La descrizione di Cristina come una ragazza serena e senza apparenti problemi sembra contraddire la possibilità di un gesto estremo. Il padre ha poi aggiunto: «Lui invece non l’ho mai conosciuto, ma non mi avrebbe mai dato l’impressione di un gesto di questo tipo, ma non è facile», facendo riferimento al fidanzato di Cristina, che rimane una figura di cui la famiglia non sembra fidarsi.
Aggiungendo ulteriore inquietudine alla vicenda, il fratello ha concluso dicendo: «Non abbiamo ancora visto Cristina, ma quello che pensiamo è che non si possa essere suicidata». Le sue parole mettono in evidenza la forte convinzione della famiglia che la morte della giovane non sia frutto di una scelta volontaria. In attesa che le indagini facciano luce sul caso, la famiglia Pugliese rimane determinata a scoprire la verità.
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