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L’INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA CALABRIA

Aldo Ferrara: «Abramo e Baker Hughes le due facce dell’economia calabrese»

Un 2024 «di transizione» ma con buoni segnali. Per il presidente di Unindustria si deve puntare su investimenti, infrastrutture e giovani

Pubblicato il: 24/12/2024 – 10:31
Aldo Ferrara: «Abramo e Baker Hughes le due facce dell’economia calabrese»

LAMEZIA TERME «È stato un anno di transizione, il 2024, ma i dati statistici ci fanno vedere il bicchiere mezzo pieno in un Mezzogiorno che cresce più del resto del Paese»: così Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, che in “Dieci minuti” – rubrica in onda su L’altro Corriere Tv – cita l’aumento dell’export, terza serie storica positiva dal 2021, e le sfide come internazionalizzazione e transizione ecologica cui la nostra regione non intende certo sottrarsi. «L’apertura della Calabria ai mercati internazionali è ormai una tendenza positiva. In più Bankitalia ha registrato un consolidamento nelle condizioni gestionali delle imprese, indicano una vitalità del sistema produttivo calabrese che se sostenuto dà buoni frutti», spiega Ferrara.
Sui precari, Ferrara commenta che «diversi governi regionali si sono passati di mano in mano il cerino» mentre la risoluzione della vertenza Abramo Customer Care dimostra che con il dialogo e le sinergie si può arrivare anche a risultati positivi: «Bisogna dare atto che c’è stata una azione incisiva e decisiva accompagnata dal governo nazionale».
La nota negativa di Baker Hughes «ci auguriamo sia però un episodio isolato, in parte la multinazionale ha deciso di rimodulare il suo investimento su Vibo Valentia. Una buona parte dei Comuni calabresi si era resa disponibile ad attrarre quegli investimenti da fuori regione. Hitachi e altre grandi imprese vogliono restare e raddoppiare gli investimenti in Calabria. Molto importante il raddoppio delle risorse del credito d’imposta nelle Zes (Zone economiche speciali, ndr), nella finanziaria 2025 grazie al nostro impulso la cifra è salita a da 1,6 a 2,2 miliardi, inoltre speriamo che sia confermata, come pare, la misura Decontribuzione Sud che ha contribuito al mantenimento dei livelli occupazionali e allo stimolo di nuove assunzioni e investimenti oltre che all’emersione di lavoro irregolare».
Insomma, benché si profili un anno «severo» per l’Italia sotto il profilo macro-economico, la Calabria c’è e si gioca le sue opportunità.
Il nodo infrastrutture? Per Ferrara si tratta di un elemento «determinante per rafforzare o indebolire un territorio» e «in questo momento le tre opere da tenere in considerazione sono il Ponte sullo Stretto – che noi speriamo si realizzi nell’ottica di una macroregione Calabria-Sicilia oltre che per le ricadute occupazionali –, l’Alta Velocità fino a Reggio Calabria dopo l’investimento di 100 miliardi da parte di FS e il collegamento Romagnano-Praia a Mare da cui non si può prescindere, infine la riqualificazione delle aree industriali con lo stanziamento tra i 50 e i 70 milioni per la Calabria dal Fondo Sviluppo Coesione e la costituzione della nuova governance regionale».
Infine l’appello a «proseguire sulla strada percorsa, investendo con una logica di crescita sostenibile della comunità e creazione di occupazione giovanile: i giovani sono il vero oro di Calabria, dobbiamo trattenerli e valorizzarli, abbiamo tanto bisogno del loro talento per cerare nuove imprenditorialità».

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