VIBO VALENTIA In un momento in cui la sanità pubblica soffre per una grave carenza di personale, «l’Asp di Vibo Valentia decide di non rinnovare i contratti a infermieri e operatori sociosanitari (OSS) assunti durante l’emergenza Covid-19, nonostante questi abbiano maturato i requisiti per la stabilizzazione. Una scelta paradossale che, oltre a colpire gli ospedali e il territorio, lascia il carcere di Vibo senza assistenza sanitaria, aggravando ulteriormente una situazione già critica». E’ quanto segnala il parlamentare calabrese della Lega, Domenico Furgiuele.
«La sanità calabrese – prosegue – è da tempo in sofferenza per la mancanza di personale, sia negli ospedali che nella medicina territoriale. Proprio per questo motivo, risulta incomprensibile non valorizzare giovani professionisti già formati che hanno maturato esperienza durante la pandemia, prestando servizio in ospedali, strutture territoriali e carceri. Le normative nazionali vanno in tutt’altra direzione: i decreti PNRR, i decreti assunzioni e i Milleproroghe (2022, 2023) e le più recenti disposizioni (Gazzetta Ufficiale n. 100 del 30 aprile 2024) prevedono misure di stabilizzazione per chi abbia lavorato almeno 18 mesi a tempo determinato o con contratti flessibili, di cui 6 mesi durante il periodo Covid (31 gennaio 2020 – 31 dicembre 2024), anche non continuativi».
«Queste misure – conclude – mirano a rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale e a non disperdere le professionalità acquisite durante l’emergenza. La mancata stabilizzazione da parte dell’ASP di Vibo Valentia appare quindi non solo ingiustificata, ma dannosa per un sistema sanitario regionale già fragile. La domanda è inevitabile: perché l’ASP di Vibo non procede alla stabilizzazione del personale, lasciando il carcere e le altre strutture senza assistenza sanitaria essenziale?»
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