VIBO VALENTIA Si terrà a Vibo Valentia dal 13 al 16 gennaio il Festival delle Arti, organizzato dall’Istituto Morello Colao e arrivato alla quinta edizione. Protagonisti gli studenti del Liceo Classico e del Liceo Artistico, che hanno curato il programma, gli incontri e l’organizzazione. L’evento è stato presentato stamattina nell’Aula Magna della scuola di Via XXV Aprile dal dirigente scolastico Raffaele Suppa e dalla professoressa, nonché curatrice del Festival, Maria Concetta Preta, con la moderazione di Tonino Fortuna. “Mediterraneo da scoprire” è il tema scelto per quest’anno con incontri dedicati alla pittura, all’arte, al cinema, alla musica, oltre ai vari temi di attualità. Grande attesa per gli ospiti che si succederanno tra un incontro e un altro: per l’inaugurazione ci sarà Bernard Dika, seguiranno incontri con prestigiosi autori come Vito Teti, Mimmo Gangemi e Domenico Dara. Ma ci sarà spazio anche per un omaggio allo storico attore Raf Vallone, ai racconti di Vincenzo Chindamo, fratello di Maria uccisa dalla ‘ndrangheta, alle esibizioni musicali di Maria Teresa Ionadi.
«Quattro giorni di Festival per coinvolgere alunni, istituzioni e riflettere su questa modernità e sull’attualità» afferma a margine della conferenza il dirigente scolastico Raffaele Suppa. L’inaugurazione è prevista per il 13 gennaio con ospite l’Alfiere della Repubblica, il giovanissimo Bernard Dika, e un’esibizione musicale del Conservatorio Torrefranca. «Parleremo di arte, parleremo di cultura, di letteratura, di cinema, di teatro, di musica, di tanti eventi e di tante opere letterarie presentate dai loro autori». Non solo il conservatorio, ma anche altre realtà vibonesi verranno coinvolte, come le associazioni e i musei. «Riteniamo che la scuola sia il luogo centrale per promuovere iniziative ed eventi culturali di alto profilo». Quindi l’invito a tutta la cittadinanza a «partecipare con noi a queste quattro giornate, a lasciarsi fecondare da questa nuova modalità di fare istruzione, fare didattica, fare cultura consentendo ai nostri studenti, a questa generazione di esprimersi al meglio».
Proprio gli studenti saranno i veri protagonisti della rassegna. «Un Festival – ha aggiunto la professore Maria Concetta Preta – che vuole celebrare il luogo da dove si origina e, soprattutto, la potenza dei nostri studenti, la loro creatività, le loro competenze». Una «maratona culturale» per creare «un movimento di pensiero, un movimento ideologico declinato all’insegna della pace, della fratellanza, dell’uguaglianza, dell’empatia. Noi cercheremo nelle varie sezioni del Festival di dar voce al nostro territorio». Un concetto condivido anche dal dirigente Suppa: «La scuola non può essere intesa come un qualcosa, un’istituzione che viene percepita come atemporale. Ci deve essere uno stretto collegamento tra scuola, territorio e prospettive di futuro per questa generazione, perché altrimenti rischia di perdere il senso dei diritti e anche il senso dei doveri». (redazione@corrierecal.it)
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