REGGIO CALABRIA Riprende ritmo l’attività del Consiglio regionale, che nella prossima settimana accende i motori in modo più deciso dopo lo stop per le feste. Sul tavolo della politica calabrese diversi dossier, uno dei quali in questi ultimi giorni è diventato particolarmente delicato, ed è quello che riguarda il futuro della Centrale del Mercure, già sotto la lente della sesta Commissione che si è riunita nei giorni scorsi. Sul piano politico gli schieramenti si affacciano al 2025 così come si sono posizionati a fine anno, con la maggioranza di centrodestra comunque compatta anche se non priva di fibrillazioni interne, riconducibili peraltro alle ormai endemiche schermaglie, frutto anche delle dinamiche nazionali, tra Forza Italia e Lega, e un’opposizione di centrosinistra un po’ più definita nei propri contorni. L’agenda della prossima settimana presenta come appuntamento cardine la Conferenza dei capigruppo convocata dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso per martedì, sempre martedì tre Commissioni (prima, seconda e Anti-‘ndrangheta) e due Commissioni giovedì (terza e quarta). I dossier sui quali il centrodestra sembra abbia impresso una sorta di priorità restano quelli ereditati dal 2024, vale a dire la nascita di due nuove società regionali, quella per il digitale “ReDigit” promossa da Fratelli d’Italia e quella per l’energia “Arec” promossa da Azione, e poi le autoriforme con l’introduzione del consigliere “supplente” e del limite del 30% in Giunta per gli assessori esterni. Temi che potrebbero essere all’ordine del giorno della prima seduta del 2025 dell’assemblea, che potrebbe tenersi il 20 gennaio (ma deciderà martedì la Capigruppo) ma non è affatto sicuro, perché comunque, anche e soprattutto nella maggioranza, qualche “nodo” da sciogliere c’è.
E il primo riguarda proprio la Centrale del Mercure, nell’area del Pollino, centrale interessata da una norma della ultima legge “Omnibus” presentata dal capogruppo di DeMa Ferdinando Laghi che nel contesto più generale di una normazione restrittiva sulle centrali a biomasse nei parchi regionali e nazionali di fatto porta alla chiusura dell’impianto nel Pollino. La norma di Laghi in aula venne apprezzata apertamente – e quindi “legittimata” – anche dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, ma non ha avuto riscontri unanimi, tanto è vero che tre consiglieri di maggioranza – Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi di Azione e Katya Gentile della Lega – e anche il Pd hanno presentato una “controproposta” che ne vuole l’abrogazione sull’assunto dell’impatto ambientale pari – a loro dire – a zero della Centrale del Mercure e soprattutto del rischio di mandare in fumo centinaia di posti di lavoro. Su questa vicenda negli ultimi giorni si stanno sommando ricorsi giudiziari (come quello di Sorgenia, titolare di fatto dell’impianto), dure prese di posizione di sindaci, sindacati, forze produttive e lavoratori contrari alla chiusura e soprattutto un parere del Governo – per la precisione del Dipartimento Affari regionali – che ha fatto recapitare a Palazzo Campanella una nota molto esplicita nella quale si prospetta la impugnazione alla Consulta della norma Laghi. Questo parere ha indotto la sesta Commissione, riunitasi martedì scorso, a prendere atto della situazione e a rinviare “politicamente” la palla al presidente Occhiuto e all’intero Consiglio regionale, chiamati a decidere se abrogare la norma Laghi o invece rischiare un conflitto con il governo e una concreta possibilità di dichiarazione di incostituzionalità. Insomma, un bel “nodo”, che già starebbe creando qualche fibrillazione nella maggioranza di centrodestra, considerando che il leader della coalizione Occhiuto sul tema della centrale si è espresso chiaramente in aula (e il governatore ha già più volte dimostrato di non rinunciare a “guerreggiare” con il governo amico quando ritiene una causa giusta per la Calabria) così come in senso contrario si sono espresse alcune aree della sua maggioranza, tra cui un’esponente della Lega come la Gentile. I “mediatori” e i “pompieri” sono già in campo, in vista della Capigruppo di martedì che potrebbe affrontare la questione. E se la affronterà probabilmente non sarà una passeggiata. (a. cant.)
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