Ultimo aggiornamento alle 23:41
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

ambiente

Crotone, atto stragiudiziale di diffida e messa in mora nei confronti di Eni Rewind e ministero dell’Ambiente

Con l’atto si chiede il ritiro del decreto n. 27 dell’1 agosto 2024 che ha modificato le procedure per le attività di bonifica del 2019

Pubblicato il: 15/01/2025 – 18:15
di Gaetano Megna
Crotone, atto stragiudiziale di diffida e messa in mora nei confronti di Eni Rewind e ministero dell’Ambiente

CROTONE Un Atto stragiudiziale di diffida e messa in mora nei confronti di Eni Rewind e del ministero dell’Ambiente è stato inviato questa mattina, tramite Pec, ad Eni Rewind e al ministero dell’Ambiente. L’atto è stato trasmesso dall’avvocato Francesco Pitaro (foro Catanzaro) “per nome, per conto e nell’interesse della Federazione provinciale di Crotone del Partito democratico in persona del segretario Leo Barberio, del Comune di Scandale in persona del sindaco in carica, Antonio Barberio, del Comune di Santa Severina in persona del sindaco, Salvatore Giordano, e del Comune di Strongoli in persona del Sindaco Francesco Benincasa. La diffida rappresenta l’ultimo atto legale messa in campo nell’ambito della vicenda della bonifica dell’area industriale di Crotone. Con l’atto, in particolare, viene chiesto il ritiro del decreto n. 27 dell’1 agosto 2024 con il quale il dirigente generale economia circolare e bonifiche del ministero dell’Ambiente, Luca Proietti, ha modificato le procedure decise per le attività di bonifica dalla Conferenza dei servizi decisoria del 24 ottobre 2019. Proietti aveva ricevuto l’incarico di procedere a conclusione della Conferenza dei servizi decisoria del 26 giugno 2024.  

L’avvocato Pitaro: decreto illegittimo

Secondo l’avvocato Pitaro si tratterebbe di “un illegittimo decreto” e pertanto i destinatari della diffida vengono “invitati “ad astenersi dall’iniziare le attività” di bonifica “ciò sia per l’imminente svolgimento dell’udienza fissata dinanzi il Tar Catanzaro per il 19 febbraio prossimo e sia a seguito della operazione di scouting svolta positivamente dalla stessa Eni Rewind che ha consentito di individuare discariche all’estero compatibili con le scorie industriali di Crotone”. Dopo anni di negazione dell’esistenza e della disponibilità di impianti di conferimento  ad accogliere le scorie presenti nella discarica a mare a Crotone, Eni Rewind, come ricorda Pitaro nella diffida, “ha comunicato l’esistenza all’estero di altre discariche disponibili per lo smaltimento dei detriti di Crotone”. Il trasferimento all’estero o in Italia dei veleni di Crotone era stato sancito dalla Conferenza dei servizi decisoria del 24 ottobre 2019 che, accogliendo le indicazioni del Paur approvato dalla Regione Calabria in 2 agosto 2019, aveva stabilito che i veleni di Crotone dovessero essere smaltiti fuori dal territorio calabrese, riconoscendo così la grave situazione ambientale in cui versa la città pitagorica. Per quasi cinque anni, quindi, l’Eni ed altri hanno negato l’esistenza in Italia e all’estero di impianti con capacità adeguate ad accogliere e smaltire i veleni di Crotone. Il 24 novembre 2024 Eni Rewind ha ammesso l’esistenza delle discariche. Sulla base di questa nuova ammissione l’avvocato Pitaro invita e diffida “Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in persona del Ministro pro tempore, a voler prendere atto formalmente e sostanzialmente della comunicazione fatta da Eni Rewind” con la quale si rende noto “l’esistenza all’estero di altre discariche disponibili per lo smaltimento dei detriti di Crotone e che sono in fase di contrattualizzazione”.

L’ipotesi di inquinamento ambientale

Al ministero dell’Ambiente viene intimato di procedere immediatamente al ritiro del decreto 1 agosto 2024, “con avvertenza che, in caso di avvio delle operazioni de quibus nel territorio di Crotone e in caso di omesso ritiro dell’illegittimo decreto ministeriale N. 27/2024, si valuterà il deposito di un esposto/querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone per l’ipotesi di reato di cui all’art. 452 bis c.p.c. (inquinamento ambientale) e ogni altra accertanda ipotesi di reato, nonché lo svolgimento di un’azione risarcitoria per tutti gli eventuali danni derivanti dall’illegittimo avvio delle attività e dall’omesso ritiro dell’illegittimo decreto ministeriale”. Pitaro non lo dice, ma a Crotone si racconta che il ravvedimento di Eni Rewind sulla disponibilità di discariche, sempre negate in precedenza, potrebbe essere riconducibile al fatto che, tra poco più di un anno, entra in vigore la nuova normativa europea che impedisce il trasferimento e lo smaltimento di veleni in uno stato diverso da quello dove sono stati prodotti. Se questa ipotesi dovesse trovare conferma potremmo trovarci di fronte ad una strategia messa in campo per salvare l’immagine del colosso energetico e lasciare a Crotone i veleni che già cinque anni fa dovevano essere trasportati altrove.

LEGGI ANCHE

Bonifica di Crotone, Occhiuto diffida Eni Rewind: «Rifiuti fuori dalla Calabria»

Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x