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Il Ponte sullo Stretto e i dubbi (all’estero) sul progetto del «world’s longest suspension bridge ever» – VIDEO

Su “GEOAllday” – portale da 1,1 milioni di follower – video-grafica con diversi interrogativi sul ponte: le incognite terremoti e correnti

Pubblicato il: 19/01/2025 – 17:48
di Giorgio Curcio
Il Ponte sullo Stretto e i dubbi (all’estero) sul progetto del «world’s longest suspension bridge ever» – VIDEO

LAMEZIA TERME Sarebbe un ponte «quattro volte più corto di quello di Vasco da Gama, in Portogallo da 12 km» e quasi «17 volte più corto del Tunnel della Manica di 50 km che collega il Regno Unito e la Francia». Eppure, ancora non è stato realizzato. A chiedersi come mai ancora non sia stato realizzato un ponte che colleghi la Sicilia e la Calabria è un portale statunitense “GEOallday” che conta, solo Instagram, oltre 1,1 milioni di followers, e altre centinaia di migliaia tra tutti gli altri canali social.

Correnti e terremoti

Attraverso un video ricco di grafiche animate, colorate e mappe dettagliate, il team si chiede: «What’s stopping Italy from building a bridge here?» e cioè, «cosa impedisce all’Italia di realizzare un ponte qui?». Una domanda alla quale il team che ha realizzato il video cerca di rispondere in modo altrettanto dettagliato. «Lo Stretto di Messina si trova su una faglia tra le placche tettoniche africana ed eurasiatica, ed è per questo che, nel 1908, la regione ha subito un terremoto catastrofico di magnitudo 7.1, uno dei più mortali nella storia europea, mettendo in evidenza i rischi sismici estremi dell’area». Ma, come sottolineato ancora dal portale, questo non sarebbe neanche l’ultimo dei problemi o delle “sfide ingegneristiche”. «La forma dello Stretto» raccontano nel video «incanala forti venti meridionali, accelerandoli fino a velocità di 120 km all’ora, rendendo ancora più rischiosa la costruzione di un ponte qui».  

«The world’s longest suspension bridge ever»

Problemi finiti? Non proprio. Lo stesso team di “GEOallday”, riportando le critiche denunciate nel nostro Paese nel corso degli ultimi anni, e soprattutto da quando il ministro Matteo Salvini ha rilanciato l’idea di costruire il Ponte sullo Stretto, dice che «un tale progetto potrebbe sprecare fondi pubblici o addirittura avvantaggiare la mafia italiana» o meglio: «a waste public funds or even benefit the italian mafia». Eppure «despite all this» e cioè «nonostante tutto», racconta ancora il team, «l’Italia sta finalmente procedendo con la costruzione di quello che sarà il ponte sospeso più lungo del mondo» ovvero «the world’s longest suspension bridge ever».

Il video:

Fonte: GEOAllday

L’incognita europea

Intanto, secondo molti, il 2025 potrebbe essere “l’anno del ponte” anche se restano alcune cose da chiarire. In primo luogo è da chiarire se ci dovrà essere o no un passaggio in Commissione europea prima del Cipess. E poi quando si avrà accesso al dettaglio dei costi della maxi-opera. A dirlo all’Ansa è stato Elio Conti Nibali, membro dell’associazione ‘Invece del Ponte’, che avverte: «Alcuni particolari non hanno consentito al governo di approvare il progetto entro il 2024». «Il parere della commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente è chiarissimo – sottolinea –  riferendosi alla parte in cui viene espresso parere negativo con riferimento alla Valutazione di Incidenza Appropriata (Livello II) per i siti ZPS ITA030042 (Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area Marina Stretto), ZPS IT9350300 (Costa Viola) e ZSC IT9350172 (Fondali da Punta Pezzo a Capo dell’Armi)». Non essendoci «soluzioni alternative rispetto a quella prospettata per tutelare queste aree importanti dal punto di vista ambientale, prosegue il parere, è stata redatta una Valutazione di Incidenza di Livello III, al fine di delineare ogni necessaria misura di compensazione da mettere in atto, con relativa indicazione di legge».

Il ricorso al Tar

Intanto quella appena trascorsa è stata la settimana del braccio di ferro tra le amministrazioni comunali di Villa San Giovanni e Reggio Calabria e la Commissione Via-Vas che aveva espresso parere favorevole sul progetto del Ponte sullo Stretto, questione che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la società Stretto di Messina speravano di chiudere con una dichiarazione di inammissibilità mentre il Tar ha rinviato a data da destinarsi il ricorso. Poi la precisazione arrivata a stretto giro dall’Ad della “Stretto di Messina”, Pietro Ciucci: «(…) diversamente da quanto ricostruito, l’avvocato incaricato dalle due amministrazioni ha rinunciato alla fase cautelare da lui stesso richiesta, con conseguente cancellazione dal ruolo della causa disposta dal Presidente della sezione. È quindi falso che il TAR abbia “dichiarato ammissibile l’impugnazione del parere della commissione Via Vas” e non abbia accolto l’istanza del Ministero delle Infrastrutture e di Stretto di Messina». «Ciò che è avvenuto processualmente – ha continuato Ciucci – è la rinuncia alla fase cautelare del giudizio da parte dei ricorrenti, che comporterà la fissazione di una nuova udienza di merito da parte del Tribunale Amministrativo». (g.curcio@corrierecal.it)  

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