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Autonomia, Fontana: «Occhiuto non ha nulla da temere»

Il governatore della Lombardia: «Le sua parole sono state mal interpretate»

Pubblicato il: 21/01/2025 – 11:46
Autonomia, Fontana: «Occhiuto non ha nulla da temere»

MILANO Sull’autonomia «credo che non ci sia alcuna intesa da trovare e che si chiariranno quelli che sono i dubbi di Forza Italia» e comunque «non credo che il governatore Occhiuto si arrabbi, credo siano state interpretate male le sue parole. Si dovranno fare delle considerazioni e si discuterà». Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana rispondendo a giornalisti sui dubbi del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto sull’autonomia a margine di un evento organizzato dalla Lega al Pirellone. «Occhiuto è una persona intelligente, ma soprattutto un amministratore capace, sa che lui non ha nulla da temere dall’autonomia, hanno da temere quelli che non sono tanto capaci e che rischiano che vengano messe in piazza le loro incapacità” aggiunge Fontana, sottolineando che la Consulta “ha fatto un lavoro complessivo per cui non ci sono più problemi e non ci sono più dubbi. Quindi – conclude – questo, che è uno dei principali progetti dell’accordo di programma iniziale (del centrodestra di governo, ndr), credo vada concluso con la massima urgenza».

Tajani: «La bocciatura della Consulta conferma la bontà della riforma»

La decisione della Corte costituzionale di bocciare il referendum sull’autonomia conferma che la riforma è in linea con la nostra Costituzione. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa a margine della riunione ministeriale sul Corridoio meridionale dell’idrogeno a Villa Madama. «Ci sono state alcune osservazioni della Costituzione su alcune parti della riforma, osservazioni che vanno nella direzione che il mio partito (Forza Italia) aveva indicato come criticità», ha detto Tajani. «Ora tocca al Parlamento far sì che la riforma possa essere migliorata e si va avanti con l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini italiani, dalla Lombardia, dal Veneto fino alla Campania e alla Calabria, gli stessi diritti, perché ogni cittadino italiano è uguale all’altro». 

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