«Cooperazione solida in Calabria: la sfida è fare ancora più rete con le istituzioni e la società»
Il presidente di Legacoop Gamberini alla Conferenza programmatica dell’organizzazione calabrese: «Costruiamo un’agenda e un progetto di crescita»

CATANZARO «Il movimento cooperativo a livello nazionale è una parte importante dell’economia del Paese, in tutti i settori dell’economia. E ci sono parti del territorio nazionale nel quale pensiamo la cooperazione possa crescere e costruire anche quella struttura nell’economia che aiuta a ridurre le disuguaglianze economiche e sociali che caratterizzano molti territori del Paese. Soprattutto in regioni come la Calabria abbiamo un tessuto storico cooperativo solido, sul quale pensiamo si possa investire per riuscire a costruire un progetto che sia parte di quella che vorremmo fosse un’agenda cooperativa anche per la regione». Lo ha affermato Simone Gamberini, presidente di Legacoop nazionale, oggi alla Conferenza programmatica di Legacoop Calabria: l’occasione per fare il punto su una realtà che a livello regionale rappresenta una importante risorsa a livello sia economico che sociale, considerando che in Calabria la cooperazione, che conta oltre 250 cooperative per oltre duemila addetti, fattura oltre 550 milion i all’anno.
La sfida della cooperazione in Calabria
«Stiamo cercando di costruire percorsi di questo tipo in tante regioni italiane L’idea – ha aggiunto Gamberini – è quella di porci come punto di riferimento per le istituzioni e per gli enti locali, facendo quello che la cooperazione sa fare meglio: rispondere a dei bisogni e trovare soluzioni. Stiamo lavorando in questa direzione in Calabria, sull’agroalimentare, nel comparto dei servizi, dell’edilizia, nel sociale e nell’integrazione tra il sociale e la sanità. con tante cooperative che oggi hanno l’abitudine di lavorare in rete all’interno di filiere e che possono rappresentare una soluzione a tanti dei problemi o degli obiettivi che si pongono le amministrazioni e le istituzioni. Pensiamo – ha proseguito il presidente di Legacoop nazionale – di avere un potenziale di crescita molto importante che passa dalla nostra capacità anche di riuscire a promuovere un progetto imprenditoriale e di trovare quelle soluzioni, quelle risposte ai bisogni che emergono dai territori. Quindi quello che vorremmo costruire è un progetto cooperativo per la Calabria, questa è la nostra volontà: un progetto che deve riprendere quello che abbiamo saputo costruire nel passato, ma che deve soprattutto interpretare i bisogni della società di oggi e riuscire a trovare nuove risposte. Ci sono tante bellissime esperienze in tanti territori che stanno crescendo e sono diventate anche buone pratiche a livello nazionale, penso all’esperienza di Pianagri a Gioia Tauro, a Kyiosei a Catanzaro, esperienze nelle quali è emersa quella capacità di fare rete, di mettere in rete la società con la cooperazione, offrire risposte alla comunità e rendere più forte la comunità. Questo è il messaggio che vorremmo fare passare. La cooperazione vuole costruire questo progetto in Calabria: è una sfida che abbiamo lanciato a noi stessi ma anche a tutta la regione».

Il rapporto con le istituzioni
Cosa chiede Legacoop alle istituzioni? «Un riconoscimento di questo ruolo della cooperazione», ha proseguito Gamberini, che ha rimarcato come «l’articolo 45 della Costituzione definisce chiaramente la funzione economica e sociale della cooperazione. Oggi siamo in una fase nella quale le disuguaglianze sono tante, non solo sociali e economiche ma anche territoriali. La cooperazione, ce l’ha ricordato il presidente Mattarella alla Biennale dell’economia cooperativa, è e può essere quello strumento imprenditoriale che a differenza degli altri riesce anche a svolgere una funzione sociale ed è questo patto che dobbiamo rifare con le istituzioni e con i territori. Questo significa non solo risorse a favore della promozione di cooperazione ma soprattutto condivisione di progetti e di quella visione di agenda. Noi – ha concluso il presidente di Legacoop nazionale – non abbiamo bisogno di risorse economiche a fondo perduto, abbiamo bisogno di risorse che finanzino progetti nei quali si può esaltare la capacità delle cooperative di creare lavoro e rispondere ai bisogni. Questa è la nostra forza».
L’intervento di Sibio
A introdurre i lavori della Conferenza programmatica il presidente di Legacoop Calabria Lorenzo Sibio: «Siamo giunti a questo appuntamento – ha sostenuto Sibio – con le idee ben chiare di quali devono essere le componenti della nostra “mission”. Ripropongo integralmente i punti fermi che lo stesso presidente Gamberini citava nella sua relazione alla conferenza nazionale, indicandoli come i pilastri da cui partire: il rilancio degli ideali del nostro sistema cooperativo ed in particolare della matrice laica; l’impegno a sostenere la sostenibilità attraverso la dignità e la tutela del buon lavoro; una organizzazione attrattiva e ospitale per le nuove generazioni, autorevole nei territori, nelle funzioni di rappresentanza; una Legacoop che valorizzi il protagonismo delle proprie cooperative, competitiva ed unitaria, in grado di stringere alleanze non solo nella cornice del movimento cooperativo, ma anche con i soggetti impegnati in politiche di sviluppo ed affermazioni dei valori tipici del movimento cooperativo». (c. a.)
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