Foibe, distrutta a Reggio Calabria una targa in memoria di Norma Cossetto
L’anno scorso era stata imbrattata con vernice rossa. L’atto vandalico legato alle celebrazioni del 10 febbraio

REGGIO CALABRIA Nella notte tra venerdì e sabato, ignoti hanno distrutto la targa in plexiglas che a Reggio Calabria, da circa venti anni, ricordava Norma Cossetto, uccisa nell’ottobre del 1943 dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani. Il 9 dicembre 2005 è stata insignita della Medaglia d’oro al merito civile alla memoria. L’anno scorso la stessa targa era stata imbrattata con vernice rossa. L’annuncio è del presidente nazionale del ‘Comitato 10 febbraio’, Silvano Olmi, prontamente informato dell’atto vandalico dagli iscritti calabresi al sodalizio. «Si avvicina il Giorno del Ricordo e i soliti vandali entrano in azione – prosegue Silvano Olmi – approfittando delle ore notturne hanno distrutto la targa che da tanti anni commemorava il sacrificio di Norma Cossetto, studentessa istriana sequestrata, torturata, violentata e gettata in una foiba dai partigiani comunisti slavi. Inoltre, hanno vergato sul muro scritte farneticanti e offensive, accompagnate dal simbolo dell’anarchia. Ogni anno – conclude Olmi – in prossimità del 10 febbraio i soliti personaggi sfogano la loro rabbia repressa con questi gesti vandalici. Ai loro attentati alla libertà rispondiamo con pacifiche e democratiche manifestazioni patriottiche in tutta Italia».
Le reazioni
«Esprimo ferma condanna, con vero sdegno, per la profanazione e la distruzione della targa in plexiglas che a Reggio Calabria, da circa venti anni, ricordava Norma Cossetto, Martire delle foibe e Medaglia d’Oro al Merito Civile. L’anno scorso la stessa targa era stata imbrattata con vernice rossa». Lo dichiara in una nota Salvatore Deidda, deputato Fdi e presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni. «La distruzione – prosegue Deidda – è stata accompagnata da scritte farneticanti e offensive, accompagnate dal simbolo dell’anarchia e questo dimostra ancora una volta la violenza dell’estrema sinistra e del pericolo che in Italia esiste per le frange intolleranti anarchiche e sinistre. Mi auguro che tutte le forze politiche condannino questo fatto e vogliano collaborare con le Forze dell’ordine per individuare i colpevoli, oltre poi condannare ogni forma di negazionismo e giustificazionismo dell’orrore delle Foibe», conclude Deidda.
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