CROTONE «La procedura e l’adozione dell’atto aziendale (delibera n. 70 del 07.02.2025) dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone sono illegittime in quanto il Commissario Brambilla ha adottato l’atto aziendale in regime di prorogatio, rispetto alla sua naturale scadenza». A denunciare la questione è il consigliere regionale Antonello Talerico (Forza Italia). La scadenza a cui fa riferimento Talerico è quella dell’incarico che, l’attuale commissario della sanità pitagorica, aveva avuto dal presidente della giunta regionale calabrese. Il suo mandato, infatti, è scaduto il 31 dicembre scorso ed ha avuto una proroga di 45 giorni che dovrebbe, quindi, scadere il prossimo 14 febbraio. In questa fase temporale, quindi, è in regime di prorogatio, come scrive Talerico in una nota diffusa nella serata di oggi. «Difatti, durante questo periodo di “prorogatio”- sottolinea il consigliere regionale – potevano essere adottati atti di ordinaria amministrazione, atti urgenti e/o indifferibili, con l’indicazione dei motivi di urgenza e di indifferibilità».
Se questa norma trova conferma, l’Atto aziendale proposto una settimana prima della decadenza dell’incarico dovrebbe essere carta straccio. Talerico, a questo proposito, scrive: «Tra questi atti non rientra assolutamente l’atto aziendale, che non è un atto né di ordinaria amministrazione, né urgente e né indifferibile». A parere di Talerico «il commissario Brambilla, il cui mandato è stato prorogato con l’intento di mantenere la stabilità amministrativa, si è spinto ben oltre i suoi poteri e competenze, addirittura. L’atto aziendale è stato redatto da consulenti esterni utilizzando risorse pubbliche e, aspetto gravissimo senza alcun confronto e parere preventivo con le organizzazioni sindacali, i sindaci del territorio e/o le associazioni di categoria». Talerico non lo scrive, ma i sindaci del territorio hanno scritto una lettera al presidente Occhiuto per informarlo di non essere stati messi nelle condizioni di discutere le proposte, prima che il documento programmatico fosse pubblicato sul sito ufficiale dell’Asp pitagorica.
Tornando alla nota di Talarico, il consigliere regionale muove critiche anche alle scelte che sono contenute nell’Atto redatto da Brambilla: «Il contenuto dell’atto aziendale poi presenta plurimi profili critici e di illegittimità tra cui la creazione di un mega dipartimento destinato a fungere da vertice per le strutture esistenti. Tuttavia, questa nuova configurazione rischia di trasformarsi in una struttura che risponde a logiche personali e non a vere esigenze organizzative. Il nuovo assetto prevede una macro-struttura territoriale che, a detta di molti, ignora la realtà del nostro sistema sanitario, caratterizzato da un distretto unico suddiviso in due sub-distretti». Sempre secondo Talerico «al posto di una riorganizzazione forzata, sarebbe stato opportuno potenziare le strutture già esistenti, procedendo con assunzioni utilizzando le graduatorie prorogate dal consiglio regionale e, non già pubblicando avvisi pubblici di selezione ai sensi dell’art. 15 septies D. Lgs.vo n. 502/1992». «Tale approccio – scrive – fa alimentare il sospetto che l’atto aziendale fatto in fretta e furia e violando ogni procedura e prassi, fosse finalizzato a soddisfare piuttosto esigenze di carrierismo e posizioni personali, anziché rispondere ai reali bisogni della sanità del territorio».
«Nell’ulteriore merito dell’atto aziendale adottato si rileva come il così detto distretto doveva essere autonomo e non aggregato ad un dipartimento, poiché tale previsione è contraria al DCA n. 54/2023 e al D. lgs.vo n. 229 del 1999». Non andrebbe bene questa impostazione e non va nemmeno bene «così come disegnate da Brambilla le strutture complesse e semplici sono prive di logica funzionale, per esempio la farmacia territoriale non è una struttura quindi è solo una funzione mentre la salute della donna è uno uosd». E ancora: «Non può esserci un solo dipartimento ospedaliero perché manca l’affinità tra le varie discipline mediche, ad esempio tra pediatria e oncologia». Ci sono anche situazioni che contrastano con la normativa regionale quali «il numero delle uosd (Unità Operative Semplici Dipartimentali)», che «pare contrario a quello previsto DCA n. 54/2023, perché non rispetta il numero delle unità operative a valenza dipartimentale». Criticità ci sarebbero anche per quanto riguarda «la previsione (mai vista in altro atto aziendale!) dei dipartimenti funzionali collocati all’interno del dipartimento ospedaliero» che «non garantisce il funzionamento degli stessi ed anzi i dipartimenti funzionali così strutturati sono privi di potere gerarchico, così producendosi una ulteriore burocratizzazione dell’assetto sanitario».
«Ed ancora, nell’atto aziendale di Brambilla il dipartimento amministrativo ha addirittura inglobato gli “affari legali”, che invece dovrebbero essere autonomi ed inseriti come staff presso la Direzione Generale in quanto obbligatoriamente indipendenti per previsione di Legge». Inasprendo la posizione critica, Talerico aggiunge: «Ecco perché la mancata consultazione con tutti gli attori del settore sanitario – sindacati, autorità locali e associazioni di categoria – rendono l’intera istruttoria e redazione dell’atto aziendale poco trasparente ed elusiva delle prerogative della partecipazione democratica e collegiale, queste finalizzate alle esigenze sanitarie reali di un territorio, quello crotonese, che ha ancora un gap importante da recuperare». Concludendo, il consigliere regionale scrive: «L’intera comunità sanitaria crotonese attende ora un confronto serio e trasparente, capace di mettere al centro la salute dei cittadini, e non interessi personali e di carriera. Per questo motivo l’atto aziendale dell’Asp di Crotone andrà totalmente riscritto con il nuovo commissario/direttore generale, che il Presidente Occhiuto andrà a nominare nei prossimi giorni, in sostituzione del commissario Brambilla, anche per rilanciare la sanità crotonese». Sino ad ora, le critiche più severe sono arrivate addirittura da settori del centrodestra che hanno sparato a pallettoni contro il manager milanese. Talerico addirittura ha usato il bazooka. (redazione@corrierecal.it)
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