CATANZARO Un pezzo se ne è andato verso altri lidi, gli altri si stanno organizzando per conto proprio. Il “partito dei sindaci” delle grandi città in quota centrosinistra ha iniziato a muoversi verso le Regionali in ordine sparso. Del gruppo non fa parte più il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, dato sempre più in marcia di avvicinamento a Forza Italia di Roberto Occhiuto, gli altri – raccontano i “bene informati” – sono alla ricerca di “sponde” romane cercando nel frattempo di non franare nei propri Comuni, nei quali non mancano gli affanni, i tormenti, le aspre critiche e anche gli scivoloni e gli autogol (esempio plastico Cosenza con la vicenda della rimozione della statua di Giacomo Mancini). Nei ragionamenti ancora embrionali ma già avviati nel centrosinistra per designare il futuro competitor di Occhiuto alla guida della Regione non manca l’affollamento: i papabili sono tanti, tutti comunque con un occhio agli equilibri nazionali, perché chiaramente la Calabria rientra in uno scacchiere complesso, in coabitazione con altre regioni, e ci sono fondate possibilità che alla fine tocchi al M5S, che qualche freccia nell’arco ce l’ha, a partire da Pasquale Tridico (molto quotato, al di là delle smentite), Vittoria Baldino e Anna Laura Orrico. Ma intanto le “antenne” degli osservatori politici stanno intercettando un certo attivismo di diversi big, un movimentismo che – si fa intendere da fonti del centrosinistra – peraltro striderebbe un po’ con il percorso delineato dalla leader del Pd Elly Schlein con il segretario dem Nicola Irto a Mormanno (prima la costruzione del programma e delle alleanze e poi il nome, comunque da indicare quanto prima). In particolare, le “antenne” di cui sopra stanno intercettando l’attivismo di alcuni sindaci, come Giuseppe Falcomatà (sindaco di Reggio, organico al Pd), ma anche Franz Caruso (Cosenza), e poi Nicola Fiorita (Catanzaro), Flavio Stasi (Corigliano Rossano)..
Ognuno di loro ha qualche carta da giocare e sta giocando già qualche carta. Come Falcomatà, non ricandidabile in riva allo Stretto e per questo già decisamente in campo per le Regionali con un battage mediatico molto sostenuto. Fonti qualificate danno Falcomatà molto attivo nei conciliabili romani con big del Nazareno come Stefano Bonaccini (che chiuse la campagna congressuale del Pd proprio a Reggio), inoltre prossimamente a Reggio – a quanto risulta – sarebbe atteso per un evento della Fondazione Falcomatà anche Enrico Franceschini: relazioni forti ma che potrebbero rivelarsi non utili, posto che Bonaccini e Franceschini non sono propriamente nelle grazie di Elly Schlein (che poi – si dice – non amerebbe troppo il “partito dei sindaci”, parlando in generale). Secondo tanti che ben conoscono le dinamiche del Pd, peraltro, Falcomatà potrebbe essere penalizzato nelle sue ambizioni anche da una probabilissima dell’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, a governatore della Puglia. Quanto a Caruso, il sindaco di Cosenza nelle scorse settimane – sempre secondo i bene informati – sarebbe stato intravisto nella Capitale a margine di incontri con plenipotenziari del Pd e del M5S: in più, avrebbe aperto un forte canale di interlocuzione con un big del Nazareno che davvero pesa anche nei rapporti con la Schlein, Francesco Boccia. Un buon biglietto da visita anche se qualcuno sussurra che Caruso, se davvero vuole avere speranze, oltre a evitare autogol come l’affaire della statua di Mancini, prima o poi (più prima che poi) dovrebbe iscriversi al Pd e lasciare i socialisti, che al Nazareno non hanno troppa presa (e in Campania strizzano l’occhio a Vincenzo De Luca, che per la Schlein è come il fumo negli occhi). Un po’ ricalca la stessa posizione anche il sindaco di Catanzaro Fiorita, che sotto sotto guarda anch’egli alla Regione ma ha un cammino eternamente in bilico a Palazzo De Nobili e poi ha sempre alti e bassi nei rapporti con il Pd territoriale (ora sono piuttosto bassi per una – pretestuosa – polemica dei dem catanzaresi, che hanno accusato Fiorita di aver portato un indirizzo di saluto – da sindaco – al congresso di Fratelli d’Italia): ma Fiorita – dicono i bene informati – ha buoni uffici con il M5S, anche per comuni trascorsi universitari fiorentini con Giuseppe Conte, e domani al Comune ospiterà Tridico per un evento organizzato da “Asprom”, il think thank promosso dall’europarlamentare M5S ex presidente dell’Inps. Ma gli occhi son puntati anche sul sindaco di Corigliano Rossano Stasi, che a differenza di tutti gli altri per vincere nel suo Comune – due volte e quasi a furor di popolo – non ha avuto così bisogno dei partiti: il che è al tempo stesso un elemento di forza e di debolezza. Ma anche Stasi è (considerato) nel gioco, condividendo con gli altri colleghi quanto meno la formuletta magica con cui tengono il campo: “Sono disponibile”. Il fatto è che nel centrosinistra le disponibilità per la candidatura alla guida della Regione rischiano di essere persino troppe… (a.cantisani@corrierecal.it)
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