La missione in Uganda e la “città ecclesiale”, una mostra per ricordare Padre Paolino Tomaino – FOTO
La vita del missionario calabrese spesa ad abbracciare l’umanità, partendo dal recupero dell’immagine più vera dell’uomo

CATANZARO Oltre 50 anni vissuti in Uganda, in Africa, a costruire scuole ed ospedali ed una chiesa isolata: priva di sistemi di scambi e di vincoli. Padre Paolino Tomaino ha realizzato una “città ecclesiale”: un simbolo che impreziosisce il servizio del padre missionario originario di San Pietro Apostolo, in provincia di Catanzaro. Una vita spesa ad abbracciare l’umanità, partendo dal recupero dell’immagine più vera e più bella dell’uomo. E lo ha fatto, in terra d’Africa, e proprio accanto e insieme agli ultimi ha interpretato la sua esistenza come un cammino segnato dalla regola del Vangelo, al servizio dei bisognosi.
La mostra
Un impegno che oggi rivive in un mostra di fotografie inaugurata nella “sua” San Pietro Apostolo, il prossimo 2 Marzo 2025, che avrà come soggetto i ragazzi, gli ambienti, strade, scuole e gente dell’Uganda dove ha vissuto il missionario comboniano. La vita e l’Opera Umanitaria di Padre Paolino si è identificata del tutto con la gente e i luoghi del paese africano. Era convinto sostenitore che la conoscenza rendesse liberi ed indipendenti, migliorando la qualità di vita, l’equilibrio psicofisico, e quindi la salute. Da questo pensiero nasce il titolo del progetto: “La conoscenza è salute e libertà” (knowledge is wealth and freedom). Le immagini mostrano particolari della vita, della gente e dell’ambiente cari a Padre Paolino, ed in particolare i ragazzi e le scuole a cui il missionario ha dedicato particolare attenzione. Le immagini, tutte in bianco e nero, stampate su tela e della grandezza di 2×1,30 metri, sono state scattate in Uganda tra il 22 ed il 29 settembre 2024 dal fotogiornalista Fabio Muzzi, ripercorrendo le strade ed i luoghi vissuti. Il messaggio di questa mostra è una testimonianza del fatto che anche in una realtà socioeconomica complessa e difficile è possibile trovare la forza per sorridere, e per costruire le basi di una vita migliore basata sulla conoscenza.
La missione in Uganda
Convinto che il riscatto passasse dall’istruzione e dalla specializzazione, padre Paolino ha sempre puntato sulle scuole e sulla formazione delle nuove generazioni. Sono stati migliaia i ragazzi e le ragazze adottati a distanza che hanno avuto la possibilità di studiare raggiungendo traguardi importanti per loro “impensabili”. Ed uno degli ultimi regali alle comunità africana ed italiana, è stata la laurea a dicembre di Lwanga Ssempijja che, grazie alla macchina della solidarietà, si è laureato in Medicina all’Università Magna Graecia. È stato così che Lwanga, partito dall’Africa ragazzino carico di sogni e di speranza, è tornato nella sua terra dottore, in tempo per riabbracciare padre Paolino.
Il messaggio di padre Paolino
In uno degli ultimi messaggi di Padre Paolino ritroviamo il senso autentico della sua missione. «Svegliandomi presto mi son trovato dentro gli 87 anni. Grazie mio Dio. Un dono di un altro anno. Ogni giorno è un nuovo giorno ed è un dono gratuito del Signore. Come ciascuno di voi è un dono, a me carissimo, che il Signore mi ha fatto e mi fa ogni giorno». Parole che, oggi, a distanza di quasi un anno dalla sua scomparsa, diventano un testamento spirituale mentre si ripercorrono con le frasi e le foto le opere che in questi anni ha realizzato e stava realizzando. Oggi restano come testimonianza del suo passaggio e del suo amore per i più deboli. (redazione@corrierecal.it)
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