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Anche a Catanzaro l’Anm sciopera contro il governo: «La riforma della giustizia è antidemocratica»

Protesta della sezione distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati. Strangis: «La separazione delle carriere lede il principio di eguaglianza»

Pubblicato il: 27/02/2025 – 13:08
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Anche a Catanzaro l’Anm sciopera contro il governo: «La riforma della giustizia è antidemocratica»

CATANZARO Anche a Catanzaro l’Anm si mobilita nella giornata dello sciopero contro la riforma della giustizia e il disegno governativo di separazione delle carriere. Due gli eventi organizzati dalla sezione distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati del capoluogo calabrese: il primo la lettura della Costituzione da parte dei magistrati aderenti all’Anm e poi un’assemblea pubblica nella sede del Tribunale. A spiegare le ragioni della protesta il presidente della sezione distrettuale dell’Anm di Catanzaro, Giovanni Strangis, che ha evidenziato come «lo sciopero è a tutela dei diritti di garanzia dei cittadini, non per interessi di categoria. Scioperiamo perché si discute del modo in cui amministrare la giustizia, vogliamo sia un’amministrazione della giustizia equa per tutti i cittadini, che garantisca il principio di eguaglianza. Separare il pubblico ministero dal giudice mina il principio di eguaglianza perché introduce culturalmente nel nostro ordinamento la figura della pubblica accusa che diventa però privata. Sarebbe un pubblico ministero che agirebbe nell’esclusivo interesse dell’accusa, non più a tutela anche dell’imputato e di tutte le altre parti processuali. La giurisdizione così come la conosciamo – ha spiegato Strangis – è frutto di una precisa scelta dei padri costituenti. L’unitarietà della magistratura è necessaria per garantire l’attuazione di uno Stato democratico».

Giovanni Strangis presidente Anm Catanzaro

Verso l’incontro con il governo

Secondo Strangis i numeri dell’adesione nel distretto di Catanzaro «sono entusiasmanti. L’adesione è stata forte, compatta, incisiva. Abbiamo superato all’interno del nostro distretto il 75% di adesioni e anche in tutta Italia, nelle altre parti d’Italia, il dato percentuale è esattamente su questa stessa linea, e quindi è forte la risposta dell’Anm. La magistratura è unita e questo consentirà certamente ai nostri rappresentanti nazionali di arrivare all’incontro col governo con una più ampia legittimazione. Siamo fiduciosi dell’incontro col governo perché è un ambito nel quale è possibile il dialogo. La riforma costituzionale, qualunque essa sia richiede, impone un dialogo tra tutte le parti sociali. Lo sciopero – ha quindi precisato il presidente dell’Anm di Catanzaro – non è una reazione alle prese di posizione del governo, ma è una forma di sacra manifestazione di un diritto costituzionale riconosciuto a tutti i cittadini. Noi siamo magistrati ma siamo anche cittadini di questa Repubblica, che serviamo fedelmente e questa è la missione, quindi ricorriamo semplicemente ad uno strumento che ci hanno dato i padri costituenti per dimostrare le nostre ragioni». (a. c.)

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