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l’inchiesta

Reggio Emilia, 5 indagati per usura ed estorsione

I legami con la Calabria e l’operazione Minefield del febbraio 2024

Pubblicato il: 06/03/2025 – 7:13
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Reggio Emilia, 5 indagati per usura ed estorsione

REGGIO EMILIA Un noto imprenditore reggiano arrestato, e altri 4 indagati nell’ambito di una indagine per usura ed estorsione della Guardia di finanza di Reggio Emilia, in collaborazione con il Servizio Centrale sulla Criminalità Organizzata. L’inchiesta, denominata Ottovolante, sotto il coordinamento della procura reggiana, ha portato alla misure cautelari emesse dal gip di Reggio Emilia. Oltre a quella in carcere per l’imprenditore, un altro indagato è ai domiciliari e uno è stato raggiunto da un divieto di dimora in tutti i comuni della regione Emilia Romagna. I reati contestati ai cinque sono, a vario titolo, per i reati di estorsione, usura e favoreggiamento reale. L’imprenditore era già stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso 16 agosto, per analoghi reati, ai danni di un imprenditore di origine campana, in evidenti difficoltà economiche e vittima, tra l’altro, di minacce e violenze. In quella occasione vennero arrestate anche due persone di origine calabrese, per gli inquirenti al vertice del gruppo criminale interessato dall’operazione Minefield del febbraio 2024. Le Fiamme Gialle stanno procedendo anche a perquisizioni personali, locali e sequestri. Maggiori dettagli verranno forniti nel corso di una conferenza stampa, che si terrà presso la Sala Briefing del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, alle ore 10.30. 

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