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Crotone, al Pitagora un incontro sulla lotta alle mafie come narrazione collettiva

L’iniziativa, organizzata nell’ambito del percorso di studio “La scuola della Costituzione” si terrà venerdì nell’aula magna della scuola crotonese

Pubblicato il: 12/03/2025 – 13:44
Crotone, al Pitagora un incontro sulla lotta alle mafie come narrazione collettiva

CROTONE Nuova tappa del percorso di studio “La scuola della Costituzione” organizzato, nell’ambito del progetto nazionale Barbiana 2040 – rete giuridica di scuole, dal corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia, attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria, e dal Liceo classico “Pitagora” di Crotone. L’iniziativa, che si terrà venerdì 14 marzo, alle 9.00, nell’aula magna della scuola crotonese, sarà aperta dai saluti istituzionali di Natascia Senatore, Dirigente Scolastico del Liceo classico “Pitagora” di Crotone e dall’introduzione di Giancarlo Costabile, docente di Pedagogia dell’Antimafia all’UniCal. La lotta alle mafie come narrazione collettiva è il tema di questo secondo seminario. Relazioneranno i giornalisti Antonio Anastasi (Quotidiano del Sud), su “Il capitale sociale della ‘ndrangheta tra borghesia mafiosa, hacker e trader”; Francesca Chilloni (Il Resto del Carlino) su “Mafie al Nord. Il caso Aemilia”; Chiara Spagnolo (La Repubblica), su “Le mafie pugliesi nell’era dei social e dell’intelligenza artificiale”.

La narrazione nella lotta alle mafie

Una presenza importante quella del mondo del giornalismo perché la lotta alle mafie, divenute sistemi criminali integrati capaci di espandersi in territori lontani da quelli di origine condizionandone l’assetto economico, deve diventare narrazione collettiva di contrasto a quella cultura mafiosa, che Giovanni Falcone definiva «contiguità morale», più insidiosa, se possibile, dell’adesione aperta. La lotta alle mafie, a scuola, diventa così un tentativo di costruire resistenza culturale attraverso un impegno civile che si fa difesa dei diritti e promozione di cittadinanza attiva finalizzata alla costruzione di un cambiamento sociale possibile. Senza un processo di coscientizzazione, infatti, non c’è responsabilità e senza comportamenti responsabili non può esistere alcuna società democratica, unica alternativa culturale alla “società mafiogena” dello sfruttamento e delle disuguaglianze.

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