Ultimo aggiornamento alle 14:11
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

supplemento d’indagine

Campo rom di Scordovillo, De Rosa: «Situazione intollerabile, prima dell’estate al via i progetti di bonifica» – VIDEO

Il prefetto ospite del format su L’altro Corriere Tv: «Eliminiamo un ghetto, ma senza crearne un altro. Ormai sono lametini a tutti gli effetti»

Pubblicato il: 20/03/2025 – 10:23
Campo rom di Scordovillo, De Rosa: «Situazione intollerabile, prima dell’estate al via i progetti di bonifica» – VIDEO

LAMEZIA TERME «Non possiamo permettere che esista una situazione come quella del campo rom di Scordovillo. Non è tollerabile, ne va del nostro senso civico e della dignità umana». Lo afferma in modo deciso e convinto il prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa, ospite di Supplemento d’indagine, il format in onda su L’altro Corriere Tv ogni mercoledì sera alle 20:40. Nella nuova puntata, condotta da Danilo Monteleone, focus sui vari temi caldi della provincia catanzarese, dallo sciame sismico che ha colpito il territorio in questi giorni agli scioglimenti e alle interdittive antimafia. Ma De Rosa si concentra particolarmente sulla questione del campo rom di Lamezia Terme, una situazione per il prefetto «intollerabile e non più accettabile».

Il ritorno in Calabria

Insediatosi quattro mesi fa a Catanzaro, dopo le esperienze a Perugia, Ravenna e Lecco, per De Rosa si tratta di un ritorno in Calabria dopo una parentesi a Platì. «Qui fare il prefetto è diverso, si viene chiamati in causa per tutto. Per me la prefettura è il palazzo dei cittadini, io sono sempre a loro disposizione». L’obiettivo è anche favorire vicinanza tra istituzioni e comunità per portare «la stragrande maggioranza dei calabresi ad avere fiducia nello Stato e mettere sempre più ai margini quella minoranza che purtroppo deturpa questi bellissimi territori».

Sullo sciame sismico: «Basta allarmismi, ma dobbiamo aggiornare i piani»

De Rosa parte da una riflessione sul recente sciame sismico che ha colpito il Catanzarese, oggetto anche di una riunione avvenuta ieri insieme a Regione e Protezione Civile. «Ci sono state fake news e allarmismi, i terremoti purtroppo non si possono prevedere. La Regione ha dovuto presentare una denuncia per procurato allarme». Senza possibilità di previsione è ancor più fondamentale la prevenzione. «Io vengo da una regione, l’Emilia-Romagna, che è stata colpita in meno di due anni da tre alluvioni devastanti. I cambiamenti climatici stanno stravolgendo il mondo, bisogna farsi trovare pronti. È quello che ci siamo detti anche durante la riunione per il terremoto: non creiamo allarmismi e aggiorniamo i piani». E se questi non ci sono i sindaci devono provvedere a farli: «So bene che la prevenzione non porta voti al contrario di piazze o scuole inaugurate, ma investire sulla prevenzione significa investire sulla sicurezza dei cittadini e ridurre al minimo il rischio». Anche se per i comuni calabresi c’è sempre l’atavica questione delle risorse, un problema che penalizza le amministrazioni su diversi ambiti, dalla prevenzione al personale. A tal proposito il prefetto De Rosa invita a «ragionare diversamente e oltre i campanilismi, creare fusioni e mettersi insieme».

Sul campo rom di Scordovillo

Deciso l’intervento del prefetto sull’ormai decennale questione del campo rom del quartiere Scordovillo, sito a Lamezia Terme e uno dei più grandi d’Italia. «Non ci possiamo permettere una situazione del genere. Io non la tollero, non si può tenere un problema del genere da 50 anni e non riuscire a risolverlo». Oggi però, assicura De Rosa, la situazione è diversa: «Abbiamo un governo che ci supporta, importanti risorse dello Stato, l’impegno della Regione e anche del settore terziario con don Giacomo Panizza e don Fabio». Oltre alla sinergia tra i diversi attori coinvolti, ci sono le risorse: circa 4 milioni di euro, di cui 2 dello Stato, altri della Regione e i fondi del programma operativo legalità. «Non si possono affrontare questi problemi solo dal punto di vista della repressione, Possiamo mandare tutti i giorni le forze di polizia e fare operazioni, ma non risolviamo il problema. Dobbiamo puntare sulle bonifiche».

Al via la bonifica del campo prima dell’estate

Già prima dell’estate dovrebbero partire alcuni progetti per bonificare parte dell’area, così come il bando regionale per reperire nuovi alloggi. «Eliminiamo questo ghetto, ma senza crearne un altro altrove. Abbiamo parlato di distribuzione diffusa e favorire l’integrazione perché ormai sono lametini a tutti gli effetti. Sono persone nate qua, puntiamo anche ad alfabetizzare i ragazzi con un progetto contro la dispersione scolastica. Non possiamo accettare che queste persone vivano in baraccopoli, ne va del nostro senso civico e della dignità umana». Da qui l’impegno convinto del prefetto: «Sarà un mio chiodo fisso finché resterò a Catanzaro, ogni 15 giorni convocherò la cabina di regia in Prefettura e farò uno stato di avanzamento per dire a che punto siamo». Anche nei confronti di chi si opporrà allo spostamento, il prefetto non arretra: «Se bisogna usare i muscoli lo faremo, ma solo se necessario e come extrema ratio».

«La ‘ndrangheta è nata qui, ma è radicata altrove»

Organo dello Stato sul territorio e garante della legalità, il prefetto ricopre poi un ruolo imprescindibile nella lotta alla criminalità organizzata. «La ‘ndrangheta nasce qui, ma ormai è radicata altrove. Quando ho fatto il prefetto a Lecco mi sembrava di stare in Calabria, perché ormai la criminalità si insinua dove c’è ricchezza. È più silente, ammazza di meno ed è molto radicata al Nord. Io lì ho fatto in un anno quasi 12 interdittive antimafia». Proprio sul discusso tema dell’interdittiva antimafia De Rosa afferma: «Io non sono mai contento di firmare un’interdittiva, se lo faccio è perché ne sono convinto e non c’è alternativa. La normativa recentemente è stata rivista e consente forme più attenuate con la prevenzione collaborativa». Da rivedere, secondo De Rosa, anche quella sugli scioglimenti comunali: «Sono il primo a dirlo che non funziona, ne siamo tutti consapevoli che va rivista e il Ministero ci sta lavorando. Però va detto che gli scioglimenti non li provochiamo noi, ma acceleriamo solo alcune situazioni. Chiaramente non si può lavorare con un apparato inquinato. Io avevo proposto la creazione di un albo di persone dal quale si può attingere, si sostituiscono le persone che c’erano prima e si riparte. Sicuramente è una legge che va rivista». (redazione@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x