«Mafie sempre più tecnologiche. Purtroppo non siamo ancora al passo con i tempi»
Gratteri all’Umg di Catanzaro: «Dobbiamo recuperare il gap. L’intelligenza artificiale nella giustizia? Ci vuole ancora tempo»

CATANZARO «Le mafie stanno utilizzando già abbondantemente internet, sono già nel dark web e attraverso il dark web sono in grado di comprare qualsiasi cosa ci sia di illecito nel mondo». Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, già procuratore di Catanzaro, intervenendo a un incontro sul tema della mafia nell’era digitale all’Università Magna Graecia di Catanzaro. «Il dark web – ha proseguito Gratteri parlando con alcuni giornalisti – è un grande supermercato dove tutto ciò che è illecito si compra, tutto ciò che è illecito ha un prezzo e quindi noi dobbiamo attrezzarci e adeguarci non solo sul piano tecnico ma anche sul piano tecnologico. E qui arriva la salita perché purtroppo ahinoi non siamo al passo con i tempi. La tecnologia ci ha colto di sorpresa: non si è programmato o non si è saputo programmare per poter essere all’avanguardia, quindi c’è tanto da fare ma soprattutto c’è da recuperare un gap tecnologico e conoscitivo. Per Gratteri «non dobbiamo solo avere la visione, l’idea di assumere i poliziotti carabinieri e finanzieri ma incominciare ad andare nel mondo delle università ad assumere ingegneri informatici o assumere hacker informatici pagandoli meglio perché i privati vanno a caccia, vanno alla ricerca di ingegneri informatici perché ormai i furti di dati sono all’ordine del giorno e quindi le aziende, soprattutto quelle quotate in borsa, hanno paura che i loro dati vengono rubati perché sapere che i dati di un’agenzia sono stati rubati vuole dire crollare in borsa e quindi disincentivare gli investitori». Gratteri infine ha sostenuto che «per l’intelligenza artificiale applicata alla giustizia ci vuole ancora un po’ più di tempo perché bisogna affinare e non di poco i parametri. L’intelligenza artificiale bisogna saperla gestire, curare e soprattutto nutrire. Se non si nutre l’intelligenza artificiale può dare brutte sorprese». (redazione@corrieredellacalabria.it)
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