Ultimo aggiornamento alle 19:54
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

LA RICORRENZA

«Liberazione è partecipazione, giustizia sociale e dignità del lavoro»

Il segretario generale della Cgil Area Vasta Scalese sul significato del 25 aprile collegato anche al prossimo referendum

Pubblicato il: 25/04/2025 – 17:38
«Liberazione è partecipazione, giustizia sociale e dignità del lavoro»

CATANZARO «Celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione significa oggi più che mai affermare con forza i valori di libertà, democrazia, partecipazione e giustizia sociale. Il 25 aprile non è, e non può essere, una ricorrenza formale o ‘sobria’: è un momento fondamentale per riaffermare diritti, tutele e dignità, soprattutto per il mondo del lavoro». Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese, intervenendo alla manifestazione promossa dall’ANPI Catanzaro sul lungomare di Catanzaro Lido, dove il sindacato ha partecipato con le proprie bandiere e i propri contenuti, anche nelle iniziative parallele svoltesi a Vibo, Soverato e a Crotone. «Quando parliamo di Liberazione – ha proseguito Scalese – parliamo anche di libertà di pensiero, di espressione e di partecipazione. Ecco perché, in continuità con quei valori, invitiamo cittadine e cittadini a tornare protagonisti l’8 e il 9 giugno, sostenendo con il voto i cinque quesiti referendari promossi dalla Cgil, che puntano a restituire dignità al lavoro e ai lavoratori». I quesiti referendari riguardano: 1.     L’abolizione dei contratti pirata, ovvero i contratti collettivi firmati da sigle non rappresentative, che sviliscono le tutele conquistate con i contratti maggioritari. 2.     La cancellazione delle norme che impediscono il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi, in particolare per i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti. 3.     L’eliminazione delle causali nei contratti a termine, che hanno trasformato il lavoro stabile in una giungla di precarietà. 4.     L’estensione della responsabilità solidale negli appalti, per garantire che i diritti dei lavoratori siano tutelati lungo tutta la filiera. 5.     Il ripristino delle tutele contro gli infortuni e i rischi per la salute nei luoghi di lavoro, rimuovendo le deroghe che oggi consentono di lavorare senza le giuste garanzie di sicurezza. «Il lavoro – ha aggiunto Scalese – non può essere terreno di sfruttamento o precarietà. Va difeso, reso sicuro, dignitoso, riconosciuto nella sua piena funzione costituzionale. Ma oggi dobbiamo anche guardare al tema della cittadinanza: chi vive, lavora, studia e contribuisce al benessere del Paese deve avere piena dignità e riconoscimento. È una questione di giustizia, di coerenza con i principi della nostra Repubblica, nata proprio dalla lotta contro ogni forma di esclusione e disuguaglianza.» «Il 25 Aprile è una data fondante, che ci richiama alla responsabilità collettiva di difendere e attualizzare ogni giorno quei valori. Lo facciamo anche andando alle urne, esercitando con consapevolezza il nostro diritto di scelta per un’Italia più giusta, più libera, più umana».

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x