Elezioni Rende, confronto acceso sull’eredità di Manna. Principe dà forfait
In studio a “L’altra Politica” tra Marco Ghionna, Giovanni Bilotti e Luciano Bonanno

Sarà dedicata a Rende la nuova puntata de L’altra Politica, il format in onda stasera alle 20:40 su L’altro Corriere Tv (Canale 75) in vista delle imminenti elezioni amministrative del 25-26 maggio. In studio il candidato di centrodestra, Marco Ghionna, sostenuto da 6 liste, Giovanni Bilotti, espressione civica e di centrosinistra sostenuto da 3 liste, e il candidato indipendente Luciano Bonanno con una lista.
Assenti dal confronto la candidata del M5Stelle Rosanna Gallo, per un precedente impegno, ed il candidato Sandro Principe che in una nota inviata alla redazione del Corriere della Calabria ha precisato di aver declinato l’invito perché «cinque candidati, con pochi minuti a disposizione e in rapida alternanza, non possono trasmettere con chiarezza i propri programmi né far comprendere la credibilità necessaria per realizzarli».
Ricco di contenuti il dibattito fra Ghionna, Bilotti e Bonanno che, ciascuno da par suo con fair play ma anche con nettezza di opinioni ed addebiti agli avversari, hanno ragionato sulle rispettive proposte politiche ed amministrative per la città. Confronto iniziato con l’eredità (e la continuità) della gestione amministrativa guidata da Marcello Manna, esperienza conclusasi con lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
Giovanni Bilotti fa subito riferimento alle liste. «Noi siamo lontani dalle logiche politiche che non hanno funzionato, non apparteniamo a vecchi movimenti civici e siamo una lista giovane, guardando le liste mi sembra invece di ritrovare le vecchie amministrazioni all’interno delle altre coalizioni non nella mia. Sono sei i candidati in quella di Principe compreso l’ex vicesindaco. Dati alla mano associarci a precedenti esperienze non è corretto».
Il candidato di centrodestra Ghionna specifica: «Bisognerebbe leggere con attenzione la relazione che ha accompagnato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, là si declinano e si capiscono le responsabilità e non bisogna assegnarle a chi non ne ha avuto alcuna, io di certo non avrei mai candidato il sindaco facente funzioni». A rivendicare la distanza da tutti è Bonanno: «Noi abbiamo deciso di scendere in campo da soli, significa che alle nostre spalle non c’è nessuno. È stata una scelta di coraggio. Facile fare coalizioni e poi dire sono una persona libera nonostante i sostegni che si hanno». (redazione@corrierecal.it)