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i dati preoccupanti

Mafia, censura e querele: così l’Italia soffoca la stampa libera

Secondo Rsf, il nostro Paese scivola al 49° posto nella classifica mondiale

Pubblicato il: 02/05/2025 – 11:24
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Mafia, censura e querele: così l’Italia soffoca la stampa libera

Alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, arriva un duro colpo per l’Italia. Secondo il nuovo report di Reporters sans frontières (Rsf), il nostro Paese scivola al 49° posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, perdendo tre posizioni e attestandosi come il peggiore dell’Europa occidentale.
Il report, basato su cinque categorie (politica, diritti, economia, socio-cultura e sicurezza), denuncia gravi minacce alla libertà d’informazione in Italia: la presenza di organizzazioni mafiose, soprattutto nel sud, gruppi estremisti violenti e pressioni da parte della classe politica, che tenta di limitare la trasparenza giudiziaria con la cosiddetta “legge bavaglio”. A ciò si aggiungono le frequenti azioni legali usate come strumenti di intimidazione contro i giornalisti.
Ma non è solo l’Italia a registrare un declino. RSF avverte che la libertà di stampa globale nel 2025 ha toccato un minimo storico: oltre metà della popolazione mondiale vive in Paesi in cui fare informazione è estremamente pericoloso o quasi impossibile. Cina, Corea del Nord ed Eritrea chiudono la classifica, mentre anche gli Stati Uniti arretrano al 57° posto, segnando un “declino senza precedenti”.
L’Europa resta comunque l’area più sicura per i media, con Norvegia, Estonia e Paesi Bassi ai vertici. Sorprende però la retrocessione della Germania, passata dal 10° all’11° posto, a causa di crescenti attacchi ai giornalisti da parte dell’estrema destra e difficoltà nel coprire temi sensibili come il conflitto in Medio Oriente.
Secondo la direttrice generale di Rsf, Anja Osterhaus, «il giornalismo indipendente è una spina nel fianco degli autocrati», ma senza un adeguato sostegno economico, i media rischiano di non poter più garantire un’informazione libera e di qualità. La crisi della libertà di stampa, oggi più che mai, è una minaccia per la democrazia globale.

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