«Come nuovo Papa servirebbe un Superman»

ROMA “Il programma dipende dagli interventi dei cardinali che si ascoltano nelle congregazioni. Si tratta di analisi e discorsi liberi. Tutti offrono all’assemblea la propria prospettiva sulla Chiesa del futuro. Quindi è importante che il nuovo Papa possa riflettere sui bisogni e le sfide, affinché quando sarà eletto sia consapevole di ciò che è necessario fare per rendere la Chiesa unita e andare avanti”. Così, al Messaggero, il cardinale William Seng Chye Goh, arcivescovo di Singapore. Un nome su cui far convergere i voti non c’è ancora: “Ci stiamo ancora ascoltando. Siamo in una fase fondamentale. È importante che gli interventi diano l’opportunità ai cardinali di sviscerare ogni aspetto dei tanti problemi sul tappeto”. Le priorità per la Chiesa sono “il lavoro di evangelizzazione, come rendere rilevante la Chiesa, come raggiungere i giovani, come mostrare alla contemporaneità un volto di amore, di gioia, di speranza, perché oggi troppe persone stanno lottando, stanno cercando di trovare un senso e uno scopo nella vita, specialmente i ragazzi. Ecco perché resta fondamentale che il nuovo Papa possa raggiungere tutti, emarginati, giovani o anziani. In pratica, secondo me, c’è bisogno di un superman”. La situazione finanziaria della Santa Sede “è una delle sfide. Credo che se abbiamo le persone giuste per gestire i fondi allora forse ci sarà anche efficienza e allo stesso tempo trasparenza, cosa che aiuterà la gente ad acquisire fiducia nella Chiesa e, di conseguenza, le donazioni non mancheranno”. (ANSA)

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